Nella scorsa stagione l'attaccante argentino è stato artefice di numeri eccezionali con la maglia della squadra reggina. L'intervista a poche settimane dall'inizio della nuova avventura
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Sedici punti portati che sono risultati fondamentali, totalizzandoli ai 39 complessivi raccolti dalla sua squadra per centrare la salvezza; 4 gol negli ultimi dieci minuti, nella cosiddetta "zona Cesarini" e tutti decisivi nel portare punti; 11 gol nel primo tempo (solo il capocannoniere Bruzzaniti ha fatto meglio) e 11 gol in trasferta (solo Diego Surace ne ha fatti di più). Questo è solo un parziale biglietto da visita, e solo alcuni dei numeri della scorsa stagione registrati da Matias Barolo. L'attaccante argentino, infatti, è stato il trascinatore del Melicucco e, senza esagerare, anche l'uomo salvezza. Inutile dire che, dopo un'annata così, il ventiseienne sarebbe stato uno dei pezzi pregiati del mercato estivo e ad aggiudicarselo alla fine è stato il San Nicola/Chiaravalle. Da circa un mese infatti il centravanti ha sposato la nuova causa.
Tutto è iniziato con una chiamata del mister
A lui insomma il compito di far gol e far partire il nuovo progetto di questa società, figlia della recente fusione appunto tra San Nicola da Crissa e Chiaravalle. E lo stesso Barolo si è subito calato nella sua nuova avventura, come spiega lui stesso: «Prima di avviare la trattativa mi ha chiamato il mister per sapere se era nel mio interesse vestire questa nuova maglia. In seguito ha parlato il mio procuratore e tutto è andato nel migliore dei modi». Barolo è sicuramente uno dei maggiori conoscitori della categoria dal momento che molti nuovi arrivati sono al loro primo anno in Italia (Bigongiari, Tascon, Parisi, Gasperin, Giordani, Urruti solo per citarne alcuni): «Siamo tutti giocatori nuovi - ha affermato - poiché la società è cambiata molto. Ci stiamo conoscendo e questa settimana è stata importante proprio per entrare in confidenza e cercare di capire il movimento del compagno o il pensiero del mister».
Migliorare i numeri dello scorso anno
Come detto, i numeri di Barolo registrati nella scorsa stagione sono senza dubbio straripanti e, proprio per questo, difficili (ma non impossibili) da eguagliare o migliorare. Ovviamente la speranza dell'argentino, come ogni buon centravanti, è proprio questa: «Un giocatore pensa sempre a migliorarsi e penso di aver fatto un buon campionato. Sinceramente non me lo aspettavo ma l'importante per me è migliorare stagione dopo stagione. La mia priorità non è tanto vincere il titolo di capocannoniere ma quella di lavorare per la squadra e fare quello che dice il mister». Sul suo mercato: «Offerte me ne sono arrivate e ci sono state almeno 4/5 squadre, due di categoria superiore, ma alla fine ho deciso per questa. Quanto a Melicucco, ho avuto modo di parlare con il direttore Mercuri e con i miei ex compagni e posso dire che saranno sempre nel mio cuore perché è merito del Melicucco se sono arrivato qui in Italia e mi sono affermato. Sarà un campionato tosto perché tutte le squadre hanno preso diversi giocatori forti. davanti vedo Virtus Rosarno, Val Gallico e Deliese».