Il tempo scorre inesorabile ed è già passato un anno dalla scomparsa del commendatore Carmelo Fuscà. Un anno fa come oggi ci lasciava uno dei volti storici del calcio calabrese, noto per i tanti anni spesi alla guida della Vibonese e poi per l’incarico di coordinatore dei commissari di campo all’interno del Comitato Interregionale. Ha fatto parte, Carmelo Fuscà, di un calcio epico, ovviamente quello dove i social non c’erano, dove le telecamere erano davvero pochissime, tanto da non avere chissà quali grandi ricordi delle sue interviste. In verità era molto schivo, non amava la ribalta e, soprattutto, detestava la polemica sterile e fine a se stessa. Puntava molto sul dialogo, cercava di mediare e di cercare un punto di incontro.

E poi, nel momento in cui comprendeva di avere di fronte un interlocutore sveglio e attento, era solito aprirsi e dare fiducia. Il suo nome, si diceva, è stato legato per molteplici anni alla Vibonese. Anni belli ed anche complicati. Stagioni in cui di gente, al campo, ne andava per davvero e non solo perché non vi erano altre distrazioni. Con Fuscà alla guida si è sempre portato avanti un senso di “vibonesità” che oggi è difficile da trovare. C’era lui, comunque, al timone di quella squadra che, negli anni della rinascita del calcio rossoblù, ha saputo portare il vessillo rossoblù dalla Prima categoria alla Serie D, sfiorando anche il salto nei professionisti. Poi, diatribe interne lo hanno spinto a farsi da parte. Da qui l’incarico nel Comitato Interregionale, dove ha sempre e comunque portato avanti le istanze di tutte le società calabresi (e del Meridione), che vedevano in lui una figura carismatica, autorevole, puntualmente in grado di comprendere, capire, consigliare per il meglio.

Ancora oggi, basta girare per tutti i campi della Calabria e, non appena si trova qualcuno con i capelli bianchi, quando si parla del commendatore Fuscà, ecco una lunga sequela di racconti, di storie, di aneddoti. Ha rappresentato al meglio il calcio genuino di una volta, quello della “domenica sempre allo stadio”. A Vibo Valentia era e rimane una istituzione e, per ricordarne degnamente la figura di uomo di calcio legato fortemente ai colori rossoblù, il Consiglio comunale ha già deliberato di intitolare la tribuna del Luigi Razza proprio a Carmelo Fuscà. Un’idea partita dal presidente del Consiglio, Rino Putrino, subito sposata all’unanimità da tutte le forze politiche della città. La figura di Carmelo Fuscà per una volta ha messo d’accordo maggioranza e opposizione, a dimostrazione che, da parte di tutti, c’è grande riconoscenza verso quello che è stato e che ha puntualmente rappresentato. Si attende solo l’occasione propizia, pertanto, per ufficializzare il tutto con un’apposita targa e una adeguata cerimonia.