«Il mio futuro? Sinceramente non ho novità. Mi sto godendo questo viaggio di cinque mesi che è giunto al termine e voglio rilassarmi. Mai come in questa esperienza ho profuso tanta energia verso la squadra e l’ambiente. Ho conosciuto una persona nuova in me e sono contento di questo. Ora mi rilasso un attimo per poi affrontare una nuova parentesi della mia carriera». Alessandro Micai, portiere protagonista della salvezza del Cosenza, ha parlato così durante la trasmissione “11 in campo” in onda su LaC Tv (canale 11 del digitale terrestre e 820 di Sky).

Micai sarà un obiettivo di molte squadre di Serie B al netto del suo altissimo rendimento con il Cosenza. Al 30 giugno potrà firmare con chi riterrà opportuno, fino a quella data Guarascio cercherà di convincerlo. Non sarà semplice. «Ancora non ho realizzato l’impresa che abbiamo portato a termine. Sono molto stanco in questi giorni perché ho appena lasciato la Calabria viaggiando di notte. Sto facendo tutti i check-up fisici per intraprendere poi un percorso estivo di allenamento».

Micai: «Un miracolo chiamato salvezza»

«Ai tifosi del Cosenza – ha suggerito – dico di godersi questo momento, perché situazioni del genere capitano ogni dieci anni alla luce delle altre partecipanti alla Serie B. Anche D’Orazio è d’accordo con me a dire che la salvezza è stata sofferta, ma meritata. Ovvio che in gioco sia entrata anche la fortuna».

«A gennaio non c’erano margini per compiere un’impresa – ha spiegato senza giri di parole Alessandro Micai -.  Agli occhi di tutti sarebbe stato un miracolo, è questo il termine opportuno perché Spal e Benevento avrebbero fatto un’impresa, noi no. A noi che eravamo ultimi a -5 dalla penultima serviva proprio un miracolo. La partita della svolta? Non credo ne esista una, magari indico un mese intero: marzo con le tre vittorie consecutive. Paradossalmente sono state importanti anche le sconfitte con i cinque gol incassati a Genova e Como. Ci hanno dato una bella sveglia».

Gli scontri di Brescia

Micai, poco prima di centrare la salvezza con il Cosenza, ha rischiato sotto la curva dei padroni di casa. «Gli scontri di Brescia? Sono dispiaciuto per quanto è accaduto in una piazza storica. Retrocede dopo tanti anni di Serie B e questo non fa piacere da avversario. Non conosco i motivi, ma l’intera situazione è sembrata strana a partire dall’invasione di campo alle risse e alle macchine incendiate. Questo oltre al fatto che una bottiglia di vetro mi ha colpito sul polpaccio. Menomale – ha concluso – che non mi è arrivata in testa. Non ci hanno fatto festeggiare a Brescia e siamo usciti alle 2.30 dagli spogliatoi».