Domenico Zito è amaranto. Dopo un allenamento e una conferenza stampa il tecnico pianigiano sembra aver assorbito lo “spirito Locri” ma è pronto a riversare, sugli angoli di terreno giocabile, tutta quella “mentalità Zito” che fa la differenza nel profilo culturale dello sport.

«Passiamo dalla settimana travagliata alla gioia della scelta del nuovo allenatore. Adesso possiamo far volare alto il cavallo alato» ha esordito il presidente Polifroni. Una trattativa fulminea, un’intesa sintonizzata sulla stessa lunghezza d’onda dell’ambizione e della futuribilità ed ecco firmato il contratto del nuovo tecnico dell’Ac Locri 1909. Non sono mancati i ringraziamenti e non di solo rito, sia per il lavoro ben fatto nei mesi, sia per l’attenzione con cui Gigi Caridi e il resto dello staff hanno portato avanti gli allenamenti per tutta la settimana.

Lo sottolinea Polifroni e lo riconosce Zito, più sereno dopo l’approccio con un gruppo in merito al quale aveva già ricevuto le dovute presentazioni. “Serenità” è quel termine che lo accompagna nel lavoro di tutti i giorni, per non vivere di presentimenti ma di fatti, perseverando nella ricerca di un’identità che passa essenzialmente da una capacità mentale, volitiva e analitica.

«Ho già visto cose egregie, alla Ficara ad esempio, e ho apprezzato quella quota giovane che in campo dovrebbe costituire il 30% ma che per me potrebbe crescere nel tempo. A loro favore gioca l’aspetto dinamico ma anche quello aziendalista quindi, lavorando sulla qualità e sulla mentalità di squadra, potremmo trarre belle soddisfazioni in ogni reparto». Metà vita calcistica di Domenico Zito appartiene proprio al panorama giovanile, da lui forgiato in prospettiva futura e non a decorrenza di utile. Parla di squadra blasonata ma non di piazza difficile, soprattutto quando la priorità è già quella di incidere ciò che manca alla squadra. Il Locri si presta volentieri perché fa sul serio e non ha rimpianti. Inizia un nuovo campionato nella realtà agonistica già avviata, sperimentata e sotto alcuni aspetti anche tradita. La società può aver tradito le aspettative ma non gli impegni, soprattutto in quanto a passione e revisione. Si è già messo in discussione due volte ma a questa nuova opportunità ci crede e, col senno di poi, in molti credono alla professionalità e lungimiranza di Domenico Zito. Al Macrì ha lasciato il segno da tecnico avversario. «Non è facile, il lavoro da fare è tanto e potrebbe volerci del tempo per vedere i frutti che voglio. Intanto spero di darvi materiale utile per scrivere pagine di soddisfazioni». Pensa alla stampa e alla società, per restituire l’accoglienza ricevuta e la bella impressione avuta durante le battute di allenamento ma serba l’idea di imprimere una personalità, fatta di impegno e appartenenza, che si addica al Locri.