Nel corso di una toccante conferenza stampa, l’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic ha spiegato di non essere partito per il ritiro per aver scoperto di essere malato di leucemia.

«Vi dico tutto per essere chiaro, voi rispettate la mia privacy. Non sono partito per il ritiro perché avevo la febbre e dovevo farlo credere a mia moglie. Ho fatto ulteriori esami alle 3 e alle 9 ho scoperto i risultati: ho la leucemia. Ho preso una bella botta e sono stato due giorni chiuso in camera a riflettere e piangere».
Poi con la voce rotta da lacrime di emozione: «Affronto la malattia a testa alta, la malattia è aggressiva ma la vincerò. Giocherò per vincere, non per perdere: dobbiamo fare gol e non prenderli. Questa sfida la vincerò, la vincerò per me, per mia moglie, per la mia famiglia e per tutti quelli che mi vogliono bene che sono parecchi».

Il tecnico serbo avrebbe dovuto essere da giovedì con la squadra nel ritiro di Castelrotto, in Alto Adige, ma era rimasto in città perché influenzato, secondo la motivazione ufficiale. Un'indisposizione che, però, aveva destato più di qualche sospetto, tanto che ieri si sono rapidamente diffuse le voci di una grave malattia che lo avrebbe costretto ad un’immediata terapia d’urto e dover addirittura lasciare il Bologna.

Il tecnico non si vuole perdere d’animo

«Ora affronto con serenità e coraggio questa sfida. Voglio ringraziare tutto il Bologna, dal presidente al magazziniere: ho detto ai giocatori che questa sfida la vinco, ma ho bisogno di aiuto. Ho pianto molto per i messaggi, ma non devo fare pena a nessuno: io non faccio pena a nessuno. Mi sono emozionato».
«È stata una botta tremenda e ora la speranza è quella di averla scoperta in tempo. Devo combattere la malattia perché non è solo un incubo. State sereni che questa la vinco come vinco sempre e dopo averla vinta sarò un uomo più maturo».

Mihajlovic non lascerà il Bologna

La sua battaglia non gli farà lasciare il Bologna. «Mihajlovic potrà e deve continuare le sue attività. Ci saranno momenti che sarà lontano dalla squadra per le terapie, ma questo non significa che non inciderà, che non dirà la sua sulla squadra. Parliamo di una malattia che si può combattere e vincere. E vincere anche in tempi brevi», ha spiegato Gianni Nanni, medico del Bologna, che ha poi specificato: «La terapia inizierà martedì. Non sappiamo dire quanto tempo durerà, sappiamo la diagnosi ma non il tipo di leucemia».

La vicinanza del mondo del calcio

Questo quindi il fischio d’inizio della partita di Mihajlovic per la guarigione. Una partita che giocherà insieme al Bologna («Mihajlovic è e resterà l’allenatore del Bologna. Ma le questioni professionali oggi passano in secondo piano: Sinisa ha una battaglia da vincere e può stare certo che troverà in me, nel Bologna Fc e in tutta questa città che lo ama degli alleati pronti a combattere insieme lui», ha detto il presidente del Bologna Joey Saputo).

Ma anche con la vicinanza di tantissimi amici del mondo del calcio, dal ds del Bologna Walter Sabatini al ct dell'Italia Roberto Mancini che gli hanno già espresso il loro sostegno. Inter, Torino e Sampadroa fra i primi club di Serie A ad indirizzare dei messaggi al tecnico.