«Io iniziavo a giocare quando lui aveva da poco smesso di essere il presidente del Catanzaro. Ha fatto la storia della Catanzaro portandolo in serie A quindi è stato sicuramente un personaggio molto importante per Catanzaro e per la Calabria». L'uomo sportivo del momento, il commissario tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini ricorda così il "presidentissimo" del Catanzaro Nicola Ceravolo dalla sede della Figc a Catanzaro, alla presenza di autorità e di rappresentanti del mondo sportivo calabrese. E' lui l'ospite d'onore della IX edizione del Premio Sportivo Internazionale Nicola Ceravolo che gli è stato consegnato dall'ideatore e organizzatore della kermesse, il giornalista Maurizio Insardà, affiancato dalla figlia dell'indimenticato presidente, Mariella che a proposito del padre racconta: «papà era una grande persona non solo da un punto di vista sportivo ma anche dal punto di vista umano. Per me è stato un grande esempio».

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Un riconoscimento che negli anni è andato a personalità sportive del calibro di Ranieri, Lippi, Capello, Conte, Zanetti, Ancelotti, Spalletti e che quest'anno va ad un uomo che ha vestito la maglia di tante squadre e che ora è pronto a riportare in alto gli azzurri, dopo la delusione all'ultimo mondiale. «E' stato un bel mondiale, peccato che non ci fosse l'Italia. Ci sono momenti storici per tutte le nazioni. Ci sono momenti in cui le cose vanno bene, momenti in cui non vanno benissimo. E in quei momenti lì bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare un po' di più. Credo che il calcio italiano ha sempre dato qualcosa di buono e lo continuerà a dare».

 

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