Il gol al 95' di Meroni al Rigamonti di Brescia ha regalato la  salvezza al Cosenza con il caos finale provocato dall'invasione di campo e dagli scontri dei supporter di casa. Una salvezza per i rossoblù che ha scatenato la festa nel capoluogo bruzio ma anche e soprattutto sui social.

Tra i tanti messaggi festanti postati, c'è quello dell'ex deputato Giacomo Mancini che sul suo profilo Facebook ha scritto: «Siamo salvi. È fatta. Riamiamo in B. È stata dura, anzi durissima al Rigamonti. L’ha decisa Andrea Meroni con un colpo di testa al quinto minuto di recupero». Poi il messaggio politico: «Da domani chiederemo a chi amministra la città uno stadio più degno per ospitare tanta passione: allucinate continuare senza una intera tribuna inagibile». Infine la caduta di stile: «E nel momento della gioia, dei cori, dei caroselli il mio pensiero, ma non credo solo il mio, va a Pietro Iemmello: e mo’ s...a, forte! (scritto per esteso senza puntini, ndr)». Forse una vendetta per i cori contro il Cosenza che lo stesso Iemmello aveva fatto partire durante la festa per la promozione in serie B del Catanzaro.

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Un messaggio che non è passato inosservato all'attaccante del Catanzaro, catanzarese doc. Il bomber giallorosso ha risposto con una storia su Instagram: «Dal tifo lo accetto ma da un politico che dovrebbe dare il buon esempio invece di incitare all'odio no.  Grazie del pensiero... onorevole Giacomo Mancini». Come dire che di "onorevole" in quello postato da Mancini c'è ben poco. 

In serata Mancini controbatte: «Mi segnalano che Pietro Iemmello ci sia rimasto male. E che mi accusi di, nientepopodimeno che, incitare all’odio. Si rassereni, e con lui, i pochi per verità, che stanno andando sopra le righe con i commenti. Con i suoi cori contro Cosenza, Iemmello c’è andato giù pesante. E si è meritato una risposta a tono. Del resto tra le nostre città c’è una rivalità calcistica molto sentita. Ma è solo questo: rivalità calcistica. E finisce qui. Adesso che dopo 23 anni il, Catanzaro è tornato in serie B: ci confronteremo in campo. E che vinca il migliore».