Il direttore sportivo dei giallorossi è stato ospite della trasmissione condotta da Maurizio Insardà: «Posso solo essere contento della corrente stagione». E su Bonini e Pompetti: «Hanno grosse potenzialità»
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Battuta d'arresto per il Catanzaro che cade a Modena nella trentunesima giornata del campionato di Serie B ma rimane comunque in piena zona play off. Un recente periodo che ha portato a una sola vittoria nelle ultime quattro uscite ma che comunque non compromette il cammino fin qui svolto.
A parlare del percorso dei giallorossi è il direttore sportivo Ciro Polito ospite di “11 in Campo”, la trasmissione condotta da Maurizio Insardà. «Posso solo essere contento della corrente stagione, lo sono un po' meno per la sconfitta dell'ultimo turno dal momento che voglio arrivare in fondo, e per questo perdere non mi piace». Una sconfitta alla quale lo stesso Polito cerca una spiegazione: «Dopo la sosta e dopo una vittoria straripante, forse paghiamo il rilassamento inconscio soprattutto dopo aver archiviato il derby. Di questo siamo arrabbiati, ma adesso dobbiamo concentrarci sul rush finale per completare al meglio una stagione finora encomiabile».
Valorizzazione giovani
Sulla sfida contro i canarini: «Il primo tempo è stato un po' sottotono e di fatti lo abbiamo chiuso sotto di un gol. Nella ripresa però siamo scesi in campo con un altro piglio e abbiamo trovato il pareggio grazie a un'azione di alta scuola. A parte questo, penso che abbiamo regalato entrambe le reti. Tengo però a dire che il Modena non ha rubato nulla, ma lo stesso vale per noi se avessimo pareggiato».
Una stagione di grande spessore non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche sotto l'aspetto della valorizzazione dei giovani, e con alcuni che potrebbero anche spiccare il volo: «Innanzitutto tutto penso che per fare mercato non bastano le chiacchiere ma ci vogliono i fatti. Bonini quest'anno ha fatto sette gol tra campionato e coppa e sta dimostrando di avere grandi valori sia umani che tecnici. Secondo me ci possono essere anche possibilità di un salto per la sua carriera. Stesso discorso vale per Pompetti che ha grosse potenzialità, ma anche altri si sono messi in evidenza come ad esempio Pagano, anche se non è di nostra proprietà».
L'elogio a Caserta
Del successo catanzarese c'è indubbiamente anche l'impronta di mister Fabio Caserta, e con il ds che ne sottolinea le capacità: «Caserta è stato esonerato dal Cosenza quando era circa a metà classifica e sopra i play out. Ancor prima di fare determinate scelte bisogna capire che in una stagione ci sono sempre i momenti negativi ma che poi passano. Questi però si superano solo se si ha un'idea di calcio, se si ha una struttura e soprattutto se si crede nelle persone. Io penso solo che se Caserta in quell'anno avesse finito il campionato, quest'anno avrebbe allenato una squadra pronta a lottare per i vertici».
Se il Catanzaro dunque è una sorpresa solo parziale, la vera nota lieta la nomina proprio il direttore sportivo giallorosso: «La Juve Stabia è la vera sorpresa del campionato, soprattutto per quello che sta facendo vedere da neopromossa. La posizione che ha in classifica l'ha ottenuta con ampio merito, anche se il vero top player è mister Guido Pagliuca con tutte le sue peculiarità. Per me può arrivare ad alti livelli poiché ha una carica agonistica non solo sportiva ma anche di idee».
Gestione dei costi insostenibile
Ciro Polito conclude infine con un pensiero sui costi di gestione dell'intero campionato cadetto: «In Serie B la situazione è divenuta insostenibile e con un divario economico ormai troppo evidente tra le squadre. Molti presidenti, tra cui anche il mio, si impegnano in prima persona mettendo mani al portafoglio e togliendo soldi alle proprie famiglie. In Serie B il calcio è diventato così complicato che l'obiettivo primario ogni anno deve essere quello della salvezza, non si può guardare oltre, e questo non cambia anche se si aumenta il capitale».