Il Bocale compie 50 anni. Mezzo secolo di vittorie, gioie e sconfitte sempre vissute in maniera unita, insegnando il vero stile dei colori biancorossi. Mezzo secolo di storia, insomma, per una squadra che di pagine indelebili ne ha scritte, ultima in ordine di tempo la vittoria della Coppa Italia Dilettanti, la prima in assoluto nella storia del club. La società del presidente Cogliandro, però, si distingue anche per altri fattori come ad esempio quello di essere l'unica squadra in Italia a portare nel nome la sigla Admo (Associazione donatori midollo osseo) e di essere anche la seconda squadra dilettantistica dello Stivale più seguita sui social. Ricordi, emozioni e risate tra vecchie glorie e giocatori attuali, tra passato e presente, hanno accompagnato una serata sicuramente elegante ma anche piacevole. 

Un cinquantenario in grande stile

Non poteva che aprirlo il presidente Filippo Cogliandro il cinquantenario: «Una felicità indescrivibile quella di oggi per una storia che è arrivata fino alla vittoria della Coppa e, a tal proposito, posso assicurare che lotteremo fino allo spasmo per difenderla. Sarà un campionato livellato in alto con tutte le squadre ben attrezzate, tranne una o due che stanno annaspando, ma ci sarà da divertirsi». E ancora: «Abbiamo allestito una squadra di tutto rispetto, con i ragazzi che sono stati scelti singolarmente dai nostri direttori Nino Cogliandro e Costanzo Cloro». Intervento anche da parte del nuovo co-presidente Cuzzola: «Mi sono voluto spendere in prima persona, sollecitato da Filippo Cogliandro, e l'entusiasmo che lui ha cerato è esposto proprio davanti a noi (la Coppa) in questo splendido anfiteatro».

Tra ricordi e vecchie glorie

La serata è stata poi animata anche dalle vecchie glorie, ognuno con un ricordo indelebile e una pagina importante scritta per questi colori. Tra questi non poteva mancare mister Pippo Laface: «Il Bocale fa 50 anni ma devo dire che non li dimostra. Nel corso di questi anni ha seminato bene e ora è diventata una splendida realtà nella nostra regione. Io sono particolarmente legato a questa società e al presidente Cogliandro, a prescindere da quei cinque meravigliosi anni trascorsi qui». Tra i giocatori simbolo del recente passato c'è Ferdinando Guerrisi, uno dei pochi ad aver vinto campionato e coppa con questa maglia: «La finale di Coppa Italia purtroppo non l'ho potuta giocare perché ero squalificato, ma ho giocato un'altra partita importantissima che era la semifinale contro il Cittanova. Contento di aver contribuito, nel mio piccolo, a centrare l'obiettivo della società». Tra i volti emblematici c'era anche Sergio Campolo, storico allenatore negli anni in Promozione: «Ricordo tante emozioni, soprattutto nell'anno della ricostruzione dove si era creato un grande gruppo. Quella fu una stagione molto bella proprio per la rifondazione e, in quel percorso, ottenemmo grandi risultati». 

Questione campo

Dal calcio giocato al calcio burocratico. Già perché oltre ai volti sportivi c'erano anche quelli politici, riconosciuti in Carmelo Versace, vicesindaco della Città Metropolitana, e Giovanni Latella delegato allo sport e i quali hanno parlato della questione campo, dal momento che il Bocale inizierà la stagione giocando le partite casalinghe a Melito. Un disagio che ammette anche lo stesso Versace: «L'amministrazione chiede innanzitutto scusa ai tanti tifosi non solo del Bocale ma anche a tutti quelli che investono nello sport, perché sotto questo aspetto non siamo una città all'avanguardia e stiamo cercando di recuperare». A rassicurare su tempistiche e operato, comunque, è Giovanni Latella: «Col tempo si è trovata la forza di creare una struttura molto bella come lo stadio del Bocale, dedicato a un grande presidente. Come amministrazione cercheremo di fare la gara d'appalto e cambiare così il manto erboso sintetico. I tempi saranno brevissimi dal momento che i fondi sono subito utilizzabili. Daremo l'opportunità alla squadra di rientrare a casa da qui a tre o quattro mesi».