Il conto alla rovescia verso la gara contro la Spagna a Gelsenkirchen è partito, l’Italia di Spalletti marcia spedita verso il match verità del girone B. Ogni giorno davanti il training center della Nazionale italiana fanno capolino decine e decine di tifosi italiani in attesa dell’arrivo dei giocatori, tra i quali molti calabresi. Davanti all’Hemberg stadion, nel pieno della foresta di ferro sembra quasi essere a casa. Il tedesco si mischia ai dialetti della nostra Calabria.

C’è chi viene da Cutro, chi da Rosarno e chi anche da Cariati ma anche da Cosenza. Scambiamo qualche battuta con Desirè da Cariati ma anche con Domenico, Francesco, tutti felici che si parli di loro in Calabria e della loro passione per il calcio italiano. I bimbi indossano, infatti, la maglia della Nazionale ma anche quelle di Inter e Juventus. C’è chi in Germania, come Francesco da Cutro, ha fatto fortuna grazie ad un ristorante aperto in queste zone di campagna ma anche di operai. Iserlonh per molti italiani accorsi davanti i cancelli del ritiro azzurro dista 30-40 chilometri e per molti è il giusto premio, quello di vedere la Nazionale, ai sacrifici che si fanno quotidianamente in terra tedesca tra lavoro e poca considerazione da parte dei tedeschi stessi.

Tutti felici di essere lì a far sentire il loro calore ai giocatori azzurri. Il più acclamato è il nostro capo-delegazione Gianluigi Buffon ma anche Scamacca, Frattesi, Pellegrini ma soprattutto Federico Chiesa e Gianluigi Donnarumma. I due giocatori simbolo di questo europeo per i nostri tifosi in Germania. Attesa davanti ai cancelli del training camp che ieri, per esempio, è stata ripagata dall’arrivo improvviso del nostro Ct Luciano Spalletti che si è concesso ai selfie un po' con tutti.

Una foto storica con il Luciano nazionale è riuscita a farla anche Giovanni da Cutro. L’attesa con i tifosi di Calabria presto si trasforma in un racconto di come si vive in Germania da immigrati. I più anziani raccontano dell’arrivo dei loro nonni agli inizi degli anni ’60: «Chi arrivava qui – ci racconta Franco – veniva con un contratto a tempo determinato e sarebbe dovuto tornare in Italia. Era una continua ricerca di opportunità – spiega – ma ora la situazione per gli immigrati è molto cambiata». Kristel lavora in comune a Iserlonh e ci spiega perché in Germania si ha ovunque la sensazione di essere una Nazione “sicura”, forse molto più dell’Italia: «Le leggi tedesche sono diverse dalle nostre – spiega - e cambiano da Land a Land, perché la Germania è uno Stato Federale – l’applicazione è rigorosissima».

Per spiegarlo ci racconta un aneddoto: «Molti ragazzi italiani che vanno nelle grandi città pensano di non pagare il biglietto sui mezzi pubblici ma dopo la terza volta in cui si viene scoperti – spiega - si compie già un reato». Diverso anche il sistema scolastico: «La la selezione avviene alla fine delle elementari: qui c’è chi va in una Realschule, una scuola professionale, soprattutto i figli di immigrati italiani, o al ginnasio anticamera dell’università, privilegio non spesso per i figli dei nostri connazionali in Germania».