L'atleta di taekwondo è rientrato ieri a Roma e confessa: «Risultato di anni di duro lavoro». E già pensa alle prossime gare: «Ci proverò per vivere un altro viaggio olimpico»
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«Ero pronto a tutto ma ero molto fiducioso». A Parigi Simone Alessio c'è andato non per partecipare ma per prendersi la medaglia, di bronzo, «il risultato di tanti anni di duro lavoro. Si chiude un cerchio» spiega l'atleta raggiunto al telefono appena atterrato a Roma (ieri) con ormai alle spalle l'avventura olimpica di Parigi in cui è riuscito a strappare un terzo posto nel taekwondo, quattro anni dopo le gare di Tokyo.
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«È stata sicuramente una esperienza molto più gratificante, da Tokyo sono tornato a casa senza medaglie» racconta il taekwondoka di 24enne, atleta delle fiamme rosse, adesso atteso in Calabria per festeggiare il traguardo olimpico. «Già da domani conto di rientrare» assicura già consapevole dell'accoglienza che l'attende. «È stata una bella gara e poi disputare quattro incontri in quella bella location con la possibilità di giocarmi il bronzo...».
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Insomma, la medaglia questa volta se l'aspettava. «Ho lavorato tanto, sono partito con un bagaglio di fiducia importante. Ero molto fiducioso di riuscire a salire sul podio, ma ovviamente ero pronto a tutto» racconta determinato nel voler proseguire le attività agonistiche «verso Los Angeles». «Ci proverò - garantisce - anche se non più con il corpo di un 24enne» nel pieno delle forze. Ci arriverà «a 28 anni, con altri quattro anni di combattimenti sulle spalle, sarà più difficile. Ma sono pronto a vivere un altro viaggio olimpico».
E, infine, le dediche «sono tante». A chi la dedichi questa medaglia? «Alla federazione, ai vigili del fuoco, alla mia famiglia e a tutte le persone che mi hanno aiutato. Ho già avuto modo di ringraziare ogni persona che mi è stata accanto. A Parigi mi hanno seguito le persone più importanti. Le dediche sono già state recapitate».