Il derby catanzarese di Prima categoria lascia strascichi. La società chiaravallese accusa: «Hanno anche colpito un nostro calciatore pensando bene di incappucciarsi per non farsi riconoscere». La replica dei giallorossi: «È una farsa»
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«Dopo la sconfitta per 3-1 sul nostro campo, i nostri avversari hanno pensato a fine gara di distruggere il nostro spogliatoio… questo è quello che ci meritiamo in questo calcio malato». Inizia così una nota pubblicata dall'Asd Chiaravallle calcio sulla propria pagina Facebook. La società catanzarese è intervenuta denunciando quanto accaduto al termine del derby di Prima categoria contro il Guardavalle, disputato domenica scorsa allo stadio ‘La Quercia’ di Chiaravalle Centrale.
«Ora la palla spetta all’amministrazione comunale che dovrà sporgere regolare denuncia per i danni subiti. Ringraziamo gli sportivi della città di Guardavalle per la loro correttezza sugli spalti - continua la nota del Chiaravalle -, ma condanniamo fermamente chi non essendo in distinta si presenta come allenatore (fantasma) che addirittura a fine gara entra nel nostro spogliatoio a colpire un nostro calciatore pensando bene di incappucciarsi per non essere riconosciuto. La Figc Calabria? Va bene cosi».
La replica del Guardavalle
Dopo le accuse del Chiaravalle, attraverso la nota postata sui social, è arrivata la replica del Città di Guardavalle. Di seguito la nota integrale della società giallorossa.
«Fcd Città di Guardavalle 1975, presa visione del post pubblicato sui propri canali social dalla società ASD Chiaravalle Calcio, si dissocia fermamente dalle calunnie espresse dalla suddetta società e condanna e respinge, in modo perentorio, qualunque tipo di diffamazione rivolta verso i propri tesserati. Si dichiara, inoltre, fortemente danneggiata dalla gravità di tali affermazioni, prive di qualunque fondamento, ritenendo necessaria, la possibilità di difendersi nelle opportune sedi legali. La nostra storica società, in ogni suo singolo tesserato e rappresentante, promuove, da sempre, la socialità e i sani valori che uno splendido sport come il calcio, incarna e rappresenta».
«I dirigenti, gli atleti e i tifosi avversari che, in questi anni, hanno avuto il piacere di assistere alle partite della propria squadra presso il “Nicola Coscia” di Guardavalle, possono testimoniare riguardo l’ospitalità e l’accoglienza ricevuta da parte della nostra società e di tutta la comunità Guardavallese, anche e soprattutto nel caso di una sconfitta interna. Proprio come accaduto contro gli amici di Chiaravalle nel girone di andata».
«Allo stesso modo, riteniamo inopportuno e sconveniente, esporre alla gogna mediatica qualunque società con un misero post sui social, a maggior ragione quando i fatti che si vogliono raccontare, risultano privi di qualunque fondamento. Riteniamo, inoltre, doveroso sottolineare ancora una volta, l’estraneità più assoluta della nostra società e di ogni nostro tesserato agli atti di vandalismo e di violenza evidenziati dalla società del Chiaravalle».
«Per quel che ci riguarda, gli eventi raccontati vanno descritti per ciò che sono, ovvero, letteralmente, una “farsa”. Una “denuncia” sui social, di tali atti, che avviene a quasi 24 ore di distanza dal termine della partita, non potrebbe far pensare a più di qualcuno, che le immagini rappresentate, siano state prima adeguatamente “sistemate”? Perché non accettare il tutto la sera stessa dell’accaduto?»
«Visto e considerato che, la nostra squadra, ha lasciato la struttura sportiva dopo aver chiacchierato e salutato tutti i presenti all’interno dello spogliatoio “incriminato”. Al termine della partita tutto era in ordine e a 24 ore di distanza possiamo constatare una sedia di plastica (integra) e una panca (anche questa integra) capovolte? Un sifone smontato e appoggiato a terra all’interno di uno spogliatoio fatiscente? Dove sono i residui delle pareti e delle panche danneggiate? Come mai non sono a terra? Forse perché erano disastrate in quel modo ancor prima che entrassimo noi in quello spogliatoio?».
«Dispiace constatare che, anche ieri, come molto spesso accade, fossero assenti le forze dell’ordine (noi abbiamo l’obbligo di presentare una richiesta scritta, che richiede la loro presenza, otto giorni prima della gara casalinga in essere, a cui segue l’autorizzazione comunale allegata), di certo avrebbero potuto constatare il reale andamento dei fatti».
«In conclusione, rimaniamo allibiti e sconcertati dal fatto che, gli amici di Chiaravalle, abbiano pensato bene di inventare questa assurda storiella anziché pensare di festeggiare una vittoria così importante come quella perseguita sul campo domenica scorsa e ribadiamo con fermezza e decisione, di essere pronti a far valere le nostre ragioni e di tutelarci in tutte le sedi opportune contro queste inaudite calunnie e falsità».