VIDEO | La sezione vibonese dell'Aia ha ricordato degli associati prematuramente scomparsi. L’occasione è servita anche per condannare un triste fenomeno, da parte del vice presidente nazionale Zaroli e del presidente regionale Longo
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La sezione provinciale vibonese dell’Aia, diretta da Nazzareno Manco, ha ospitato i vertici nazionali dell’Associazione, in occasione della nuova edizione del premio dedicato alla memoria dei compianti Bilotta, Borello e Cichello. Nel giorno in cui si è inteso rinnovare il pensiero verso degli associati che non ci sono più, ancora una volta, anche alla luce dei recenti episodi, si è richiamata l’attenzione su un fenomeno purtroppo ancora difficile da abbattere, vale a dire quello della violenza contro la classe arbitrale. E proprio dal vice presidente nazionale Alberto Zaroli è arrivato un chiaro messaggio: «Questo è un problema che ci preoccupa e ci angoscia perché tutte le domeniche in ogni regione ci troviamo a parlare con ragazzi e con i loro genitori che anziché finire una partita con la soddisfazione di aver fatto il proprio dovere, vanno invece a finire al Pronto Soccorso. L’arbitro è una parte del gioco. Come un calciatore sbaglia un rigore, l’arbitro sbaglia nel prendere una decisione, ma la violenza non si giustifica mai. Dobbiamo far sì che la violenza esca dai nostri campi, per quella che è purtroppo una cultura sbagliata».
Gli arbitri un patrimonio da salvare
«Dobbiamo preservare i nostri ragazzi – ha aggiunto Zaroli - essere vicini a loro. A volte pensiamo che sia arrivato il caso di prendere decisioni drastiche». Il vice presidente nazionale ha specificato poi che «questo è un problema che riguarda tutti. Qua non si tratta solo di difendere gli arbitri, ma di proteggere il calcio dilettantistico. Dove c’è violenza finisce lo sport. E dove finisce lo sport non c’è più cultura né crescita. I nostri arbitri sono un patrimonio di tutto il campionato dilettantistico». Il Comitato Nazionale dell’Aia era rappresentato anche da Katia Senesi, dal calabrese Stefano Archinà e da Michele Affinito, intervenuti nel corso della manifestazione, come il presidente regionale Franco Longo.
Fiducia nei direttori di gara
Proprio il presidente regionale Aia ha ribadito un aspetto: «La cosa importante è che questi ragazzi si preparano, lavorano e si formano durante la settimana, per dare il meglio di sé e lo stiamo vedendo in questa stagione, dove tanti giovani arbitrano partite di un certo spessore anche del massimo torneo dilettantistico calabrese, con soddisfazione nostra e dell’Aia, perché abbiamo investito su di loro». Quindi Franco Longo ha aggiunto: «Bisogna avere fiducia come noi ne abbiamo in loro. Noi sbagliamo e sbaglieremo ancora, anche se lavoriamo con scrupolo, determinazione e attenzione per cercare di sbagliare sempre di meno. L’errore, però, ci sta ma la fiducia consiste in questo. Stiamo facendo un grande lavoro anche sul piano della comunicazione: questo significa che tante situazioni si possono smussare con il dialogo».
I riconoscimenti
Consegnati i premi alla memoria degli associati scomparsi, alla presenza dei familiari, e quindi attribuiti vari riconoscimenti agli associati particolarmente distintisi per la loro attività in ambito regionale e nazionale, nel corso di una serata molto partecipata, con tanti giovani arbitri presenti all’evento. «Questa è una manifestazione – ha aggiunto il vice presidente nazionale, Zaroli - che intende ricordare soprattutto tre persone straordinarie, che hanno avuto modo di vivere l’associazione in modo intenso. Cos’è oggi l’Aia per i giovani? È una palestra di vita. La nostra associazione accoglie questi ragazzi e dà loro dei valori che poi gli stessi esportano nella collettività. È un momento di coinvolgimento e di crescita collettiva». Il presidente provinciale Nazzareno Manco ha voluto anch’egli ricordare con affetto «delle persone che non ci sono più, ma alle quali saremo sempre legati. Rivolgo un caro abbraccio ai familiari e invito tutti i nostri associati ad andare avanti, anche nel ricordo di chi non c’è più, ma che ci ha lasciato dei preziosi insegnamenti da seguire».
Il tavolo dei relatori
A fare gli onori di casa è stato proprio il presidente provinciale dell’Aia, Nazzareno Manco. Dopo i saluti del sindaco di Jonadi, Signoretta, e del consigliere Figc, Insardà, hanno fatto seguito gli interventi moderati dal giornalista Alessio Bompasso. A prendere la parola, oltre ad Alberto Zaroli, vice presidente nazionale dell’Associazione Italiana Allenatori e a Franco Longo, presidente regionale Aia, sono stati i componenti del comitato nazionale: Katia Senesi, Stefano Archinà e Michele Affinito.
Il ricordo e le premiazioni
La sezione Aia di Vibo, come si diceva, anche quest’anno ha voluto ricordare degli associati prematuramente scomparsi, istituendo un premio alla loro memoria. Il “Premio Cichello” è andato a Michele Condò e a Rocco Scarano, quali osservatori arbitrali particolarmente distintisi. Il “Premio Bilotta” è stato invece attribuito a Salvatore Raffa e a Christian Serra, quali arbitri particolarmente distintisi. Il “Premio Borello” è andato a Gabriele Piccolo “per l’impegno profuso nel territorio vibonese e limitrofo attraverso attività che vanno nel sociale svolte con l’Associazione Valentia”; e a Giuseppe Suriano “per l’attività che svolge nell’Azione Cattolica curando e preparando, nella Diocesi, i giovani dell’Azione Cattolica per le attività nell’ambito religioso e del sociale”.
I riconoscimenti
Nel corso della serata sono stati attribuiti altri premi e riconoscimenti: all’assistente arbitrale, Raffaele Trapasso per l’inquadramento alla Can-D nella stagione sportiva 2023/24; all’assistente arbitrale Domenico Zappino per l’inquadramento alla Can-D nella stagione sportiva 2023/24; all’assistente arbitrale, Giuseppe Piccolo per l’inquadramento alla Can-D nella stagione sportiva 2022/23. All’arbitro di calcio a 5, Giuseppe Suriano, per l’inquadramento alla Can-5 nella stagione sportiva 2023/24. Ed ancora: all’arbitro di calcio a 5, Antonino Mandaradoni, per l’inquadramento alla Can-5 nella stagione sportiva 2020/21; all’osservatore arbitrale, Alessandro Lacquaniti per l’inquadramento alla Con/Dil nella stagione sportiva 2022/23; all’assistente arbitrale, Mirko Bartoluccio, per l’inquadramento alla Can-C nella stagione sportiva 2023/24. Due riconoscimenti particolari, per l’attività svolta in ambito nazionale, sono quindi andati all’arbitro benemerito, Giuseppe Mandaradoni, per l’inquadramento al Settore Tecnico come Componente Progetto Uefa Mentor&Talent, nella stagione sportiva 2021/2022 e all’arbitro benemerito, Valentina Garoffolo, per l’inquadramento al Settore Tecnico come Responsabile del Progetto Uefa Mentor&Talent, nella stagione sportiva 2020/2021.