«Ho il cuore straziato nel vedere un ragazzo bello come il sole, di soli vent’anni, nelle tue condizioni: appena ho letto la notizia, ho rivissuto la stessa rabbia, lo stesso sconforto e lo stesso terrore che avevo visto negli occhi dei miei cari, quando toccò a me». Parole profonde che portano la firma in calce dell’atleta paralimpica reggina Giusy Versace che ha voluto così, attraverso una lettera, dimostrare vicinanza a Manuel Bortuzzo, la promessa del nuoto italiano ferito in una sparatoria nella periferia sud di Roma.


Il giovane, che ha subito una lesione midollare completa, non potrà più tornare a camminare. Una storia che a Giusy Versace ricorda molto da vicino la sua, anche se per motivi diversi. L’atleta calabrese, infatti, è rimasta vittima di un incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria, a seguito del quale perse le gambe: «Proprio perché io ci sono passata, sento di poterti dire una cosa – scrive - con tanta pazienza, forza di volontà, e grande fede anche tu saprai trasformare il dolore. Lo affronterai e ti rialzerai più forte di prima».


Anche per Giusy i momenti difficili non sono mancati: «Quando ho avuto l’incidente nel quale ho perso le gambe, credevo di non farcela, ma col tempo ho scoperto una forza che non sapevo di avere e che ha sbalordito anche me. Non pensavo che avrei realizzato tutte le cose che mi sono riuscite, e invece… Era il 2005: cinque anni dopo ho partecipato ai campionati italiani di atletica leggera fino ad arrivare alla finale olimpica a Rio 2016.  L’importante – continua nella sua lettera a cuore aperto - è riaprire gli occhi, non mollare mai, lottare, sperare e pregare. La vita è un dono, perdere quella sarebbe la vera tragedia. Tutto il resto si affronta, poco per volta e mai da soli. L’importante – chiosa la Versace - è che tu e i tuoi cari sappiate evitare di farvi schiacciare dal dolore, perché chiudersi in se stessi non porta a nulla».