Non ama i proclami e difatti non si è sperticato in promesse, garantendo una sola cosa: «Il massimo impegno affinché le prestazioni siano sempre elevate». Franco Viola, alla conferenza stampa di presentazione quale nuovo allenatore della Gioiese, sa che la situazione è delicata, ma si augura di ripetere l’impresa compiuta nella stagione 2014/15, sempre sulla panchina della squadra della Piana, anche allora in Serie D, pure in quella circostanza subentrato a campionato in corso, con la Gioiese in difficoltà. A fine stagione, però, salvezza diretta ottenuta alla grande.

Il nuovo allenatore

«Questa è una maglia importante, che va onorata e rispettata. So bene – afferma Franco Viola - che la situazione è diventata complicata ma tutti noi abbiamo l’obbligo di risollevare le sorti della Gioiese. Io e il mio staff siamo determinati a farlo. Abbiamo alle spalle una dirigenza forte che vuole mantenere la categoria. Da parte della squadra ho trovato grande disponibilità e predisposizione al lavoro. Ma bisogna remare tutti uniti per salvare la Serie D. Mi aspetto delle risposte da parte dei ragazzi, a cominciare dalla prossima gara contro la Reggina, avversario complicato ovviamente, ma contro il quale daremo il massimo. Per la mia squadra questa è una grande opportunità. Tutti noi reggini siamo innamorati della società amaranto e sarà un grande privilegio affrontare questa squadra che si ritrova immeritatamente, purtroppo, in Serie D per i motivi che ben conosciamo». Ed ancora: «Sono qui da due giorni, non ho la bacchetta magica, però ho una gran voglia di far bene e lo stesso vale per lo staff, la squadra e la società».

Il general manager

Molto interessanti le parole di Antonino Laganà, general manager del club viola, il quale ha manifestato il pensiero della società, toccando alcuni aspetti utili per fare chiarezza. Si comincia dal mercato, dai tanti calciatori acquistati e dalla rivoluzione estiva. Sicuramente sono stati commessi degli errori e non ha certo aiutato la scomparsa del compianto ds Spadaro. «Non ci ha agevolato quel che è successo in estate, quando i calciatori che avevano ottenuto due promozioni di fila hanno fatto altre scelte, decidendo di andare via. Non mi va di giudicare l’operato del nostro ds, che purtroppo non c’è più ed al quale va il nostro pensiero affettuoso, da estendere ai suoi familiari. La situazione attuale è sicuramente complicata, ma abbiamo voglia di ripartire, con un nuovo progetto. Scelte sbagliate? È chiaro che qualcosa non ha funzionato, ma qui si è agito solo per il bene della Gioiese ed è nell’interesse di questi colori e di questa società che vogliamo rialzarci, per conservare la Serie D».

Le colpe della politica

Il fatto che si debba giocare a Locri, contro la Reggina, rappresenta un’altra sconfitta per la città. Finora istituzioni assenti: non tutti hanno capito l’importanza della quarta serie nazionale per la città del porto. Il general manager Antonino Laganà manifesta la delusione per quanto sta accadendo: «Praticamente la Gioiese fa muovere l’economia di Locri! E questo senza nulla togliere alla città jonica che ci accoglierà, dopo aver chiesto ospitalità a Palmi e Sambiase. Le colpe delle istituzioni sono evidenti: siamo da due mesi senza campo. Era interesse della politica attivarsi per tempo. La Gioiese in Serie D dovrebbe muovere l’economia locale: finora questo non è però accaduto. Le risposte della città? Giocando altrove non può esserci una risposta adeguata, anche se alla fine la gente la conquisti sicuramente con i risultati, che finora non sono arrivati. Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo. Un sentito ringraziamento a questi tifosi che ci sono stati sempre vicino e ci seguono ovunque. La gara con la Reggina? Per me è un derby. Io sono di Reggio. Grande rispetto per la nostro avversario, ma sono convinto che la squadra saprà dare adeguate risposte».