Foggia-Catanzaro è stata una partita folle. Un risultato tennistico non insolito per le squadre allenate da Zdenek Zeman che, nella sua carriera da allenatore, si è sempre contraddistinto per un gioco votato all’attacco. Il match valido per la terzultima giornata del girone del Sud di Serie C, terminato 2-6, ha fatto discutere per alcuni episodi verificatisi nel secondo tempo. Uno spettacolo che definire indecoroso è dir poco. Lo Zar, l’appellativo che è stato attribuito proprio dai supporters dei Satanelli pugliesi a Pietro Iemmello, è stato oggetto di insulti e minacce di morte da quei tifosi che in passato gli hanno voluto tanto bene. Ma andiamo con ordine.

È il 62’, Iemmello, lanciato in area, viene steso dall’estremo difensore dei pugliesi Dalmasso, l’arbitro non ha dubbi e assegna il calcio di rigore. Al momento il risultato della partita è di 5 a 1 per la formazione calabrese e il bomber giallorosso, a segno già due volte, prende il pallone in mano avvicinandosi al dischetto. Il tutto accade sotto la curva nord occupata dai tifosi foggiani che non la prendono per niente bene. Inizia un lancio di oggetti vari e fumogeni in campo e l’attaccante, ex di turno, viene bombardato di fischi e insulti. C’è da dire che il bomber calabrese, nato proprio nel capoluogo di regione, ha racimolato – in due esperienze diverse – 93 presenze con la maglia rossonera, segnando ben 47 gol.

L’arbitro interrompe momentaneamente la gara richiamando gli addetti dello stadio affinché puliscano il terreno di gioco. E, proprio in quei minuti, un tifoso rossonero scavalca le barriere divisorie, invade il campo e si scaglia contro il giocatore giallorosso con l’intenzione di fargli male.

Fortunatamente, in maniera scaltra, Iemmello riesce a sfuggire all’attacco del supporters dei Satanelli, ma è costretto, dopo ben 10 minuti, per decisione di mister Vivarini, a lasciare il campo per il compagno di squadra Vazquez scortato dalla Digos. Ma il caso non è stato isolato in quanto, durante il blocco momentaneo del match, altri due tifosi sono stati fermati dagli agenti presenti allo stadio Pino Zaccheria di Foggia. Da tutto ciò è derivato un recupero finale di 10 minuti.

Ora si attendono solo le sanzioni che il giudice sportivo deciderà per il club pugliese e le decisioni che la giustizia ordinaria assumerà rispetto ai tifosi invasori che rischiano, oltre al daspo, il carcere.