Ha sei anni, vive a Praia a Mare ed è già un promettente calciatore. Ieri prima della partita Juventus-Atletico Madrid stringeva la mano del suo idolo
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La sua mano intrecciata a quella del suo idolo, quei pochi metri che sembrano un'autostrada, il cuore che esplode sotto la maglietta e mamma e papà che guardano estasiati dalla tribuna mentre lo stadio è tutto un tripudio di suoni e di colori. Difficilmente il piccolo protagonista di questa storia dimenticherà la giornata di ieri.
Federico Lisco, sei anni appena, calabrese di Praia a Mare, è il bambino che ieri sera all'Allianz Stadium ha accompagnato in campo il "marziano" Cristiano Ronaldo prima della partita Juventus-Atletico Madrid, prima che il mostro sacro del calcio firmasse la prima tripletta della stagione e una remuntada entrata di diritto nella storia del calcio. Gli amici di famiglia, scatenatissimi sul web, non hanno dubbi: è stato il piccolo Federico a portare fortuna al campione portoghese.
Chi è il piccolo Federico
Federico ha compiuto sei anni lo scorso dicembre ed è già una promessa del calcio locale. Gioca nelle giovanili della società Digiesse, fondata dai fratelli Stefano e Giorgio De Rosa, imprenditori praiesi noti per lo spiccato impegno nel sociale, e da Pietro De Giorgio, originario di Aieta, ex capitano del Crotone, amato dai tifosi rossoblu per aver trascinato la squadra in serie A nel giugno del 2016. Federico ha ereditato l'amore per la Juve da papà Massimo ed è un fan sfegatato di Cristiano Ronaldo, soprattutto da quando gli Agnelli, con un clamoroso colpo di mercato, lo hanno ingaggiato e portato a Torino tra le fila bianconere.
Bimbi in campo
Suo padre ci aveva provato da tempo a realizzare il sogno del suo bambino ma sapeva che non sarebbe stato facile. Aveva partecipato a "Bimbi in campo", il contest promosso dalla stessa società juventina e dalla Uefa, candidando il figlio per un'entrata in campo con i suoi beniamini. Il fato è stato benevolo e così due mesi più tardi la famiglia viene contattata dallo staff, il quale annuncia loro che Federico è stato scelto.
Un pomeriggio da Champions
Fissata la data, la famiglia Lisco prepara le valige e vola alla volta di Torino. Una volta giunta a destinazione, a Federico tocca calarsi nei panni del campione e simulare la giornata tipo dei calciatori della Juventus in preparazione per una partita di Champions. Alle 16:30, insieme ad altri bambini, scende in campo e gioca come un professionista navigato, ascolta attento le direttive dei dirigenti, impara qualche trucco tecnico e infine fa merenda.
Poi seguono doccia e cambio di divisa. Alle 19:15 è già sulla corsia preferenziale che immette negli spogliatoi. L'attesa è estenuante ma quando poco prima delle 21 arrivano i giocatori, Federico non sta più nella pelle. Bernardeschi, Mandzukic, Pjanic, Dybala, quei colossi del calcio mondiale che ha sempre visto attraverso uno schermo ci sono tutti e sono a pochi centimetri da lui. Ma il debole è per Cristiano e timidamente gli si avvicina e comincia a parlargli. Il portoghese è concentrato, sa che la sua prestazione in campo deciderà le sorti, ma innanzi alla dolcezza del piccolo fan calabrese si scioglie e i due cominciano a parlare fitto. Il feeling non passa inosservato e gli organizzatori decidono che sarà proprio Federico ad accompagnare l'alieno Cr7. Si tengono per mano, l'adrenalina di uno e dell'altro e a mille. L'entrata in campo è trionfale. Gli spalti esplodono, Federico è frastornato da tanta felicità. Guarda il suo idolo e ancora non se ne capacita. Ma i secondi scorrono veloci ed è già tempo di lasciarsi e tornare ognuno al proprio posto. Il bimbo ancora non sa che quella notte è magica e che il meglio deve ancora venire. Il suo Ronaldo si farà in tre per salvare la squadra e i sogni dei tifosi. E il piccolo Federico conserverà quelle scene per sempre nell'angolo più profondo del suo cuore.