Nove giornate per volare in alto, raggiungere la vetta della classifica e, con essa, firmare la pagina più bella della storia del club, con l’aggiunta di 13 risultati utili di fila. Ma poi ci sono otto partite con una sola vittoria, con appena 8 punti all’attivo, un rendimento quasi da zona play out e una formazione adesso quarta in graduatoria. Soriano dal doppio volto, allora, e fase calante dal punto di vista dei risultati e delle prestazioni. L’attesa scossa non è arrivata e anche a Isola Capo Rizzuto la prova offerta ha lasciato a desiderare, dopo aver deluso in casa contro la Dgs Praia Tortora, per un pari andato molto stretto agli ospiti. Rallenta ancora, allora, il Soriano e la delusione è tanta fra i tifosi e la dirigenza, che si attendevano un cambio di passo. Intendiamoci: si resta pur sempre là in alto e Acosta e Fioretti sono ormai quasi pienamente recuperati, ma dopo quell’ottimo avvio era lecito attendersi molto di più.

Da Varrà segnali di distensione

Nel momento in cui i risultati non arrivano, inevitabilmente il tecnico finisce sulla graticola, ma il direttore generale Mimmo Varrà, stavolta, preferisce mettere da parte il “bastone” e usare la carota. «Stiamo andando male, malissimo a voler essere sinceri e questo – dice il dg – lo testimoniano i numeri e quindi i risultati e anche le prestazioni. I ragazzi e lo staff tecnico sanno bene qual è la realtà, ma siccome nel fare le mie scelte estive ho guardato prima all’aspetto umano e poi a quello sportivo, confido nel loro spirito costruttivo, nell’autocritica, nella responsabilità. Sono deluso e loro lo sanno. Ma sanno anche di godere della mia fiducia e quella della società e della tifoseria, per cui mi aspetto una reazione».

Il tecnico è in discussione? Ecco la risposta: «Giovinazzo ci ha portato lì in alto. Lui e il suo staff sapranno trovare una soluzione alla crisi. La dirigenza è delusa, però non è nel dna del Soriano cambiare allenatore in corsa. Quindi piena fiducia nel tecnico e nei collaboratori, ma da parte di tutti io mi aspetto una reazione adeguata». E la squadra? Ci sono calciatori che stanno rendendo al di sotto delle attese. Così replica Varrà: «Ci sta che nel corso di una stagione vi siano degli alti e dei bassi, ma io ribadisco di aver fatto delle scelte mirate e i miei calciatori non li cambierei con nessuno. Hanno la mia fiducia, ma sanno pure di avere un debito nei miei confronti, verso la dirigenza e la tifoseria sorianese. Quando le cose si fanno difficili, tutti assieme si deve lavorare per risalire la china. Ma sia chiaro che così non si può più andare avanti: all’allenatore il compito di trovare una via d’uscita alla crisi e alla squadra il compito di meritarsi la fiducia dell’ambiente».

Tutti obbligati a reagire

Che il Soriano sia in difficoltà lo evidenziano i numeri: nelle ultime otto giornate, solo 8 punti. Peggio dei rossoblù hanno fatto solo Gioiosa (7), Scalea (6), Palmese, Morrone e Paolana (5), tutte squadre partite per salvarsi. A Soriano, invece, rispetto agli altri anni, si è alzata l’asticella delle ambizioni e l’organico attuale non è certo di bassa classifica. Questa squadra si ritrova adesso in una pur sempre buona quarta posizione, ma i punti di differenza rispetto allo scorso anno sono diventati 6. E nella passata stagione la rosa non era di questo livello. Men che meno quella di Marasco di due stagioni addietro, che pure si ritrovava alla seconda di ritorno a quota 23. Praticamente questo Soriano costruito per stare là in alto, ha vinto solo una gara in più rispetto al Soriano delle due precedenti stagioni, quando l’obiettivo era quello di salvarsi. Non va bene. O meglio: non va più bene e quindi occorre darsi una svegliata. Al tecnico il compito di trovare nuove soluzioni, avendo adesso la possibilità di avere delle scelte in più in organico, dopo un periodo di scelte obbligate o quasi. Ma è la squadra nella sua interezza che deve reagire. Stiamo parlando delle stesse persone che avevano portato il Soriano in vetta. Però quel credito acceso verso tutti nelle prime nove giornate è diventato un debito nella parte successiva. Quindi che fare? Resettare e ripartire da zero, con umiltà da parte di tutti, senso di appartenenza e sete di rivalsa. A partire da domenica quando a Soriano arriverà la Morrone. Se si guarda la classifica delle ultime otto giornate viene da dire che si assisterà a una sfida salvezza. Ma il Soriano ha altri compiti, fra i quali il primo è quello di ritrovare se stesso. Con i fatti. È in campo che si deve cambiare rotta.