VIDEO | Tra le note positive, l’arrivo di un centravanti utile a rendere efficace il reparto offensivo, e l’ingaggio di un portiere 15enne venuto dall’Africa a bordo di un gommone, la cui storia personale è stata raccontata dal preparatore degli estremi difensori biancazzurri
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Dopo la conclusione amara del girone d'andata del torneo di Eccellenza, la Paolana, ora guidata da Biagio De Domenico (succeduto alle dimissioni di Vittorio Perrotta), ha iniziato il nuovo anno con una sconfitta in trasferta contro il Brancaleone. In attesa di recuperare la gara interna con il Rende (non giocata a causa del maltempo e riproposta per mercoledì 24 gennaio), la sconfitta maturata in terra reggina, seppur di misura, continua a complicare il percorso verso la salvezza, con la zona tranquilla della classifica ormai distante undici punti.
Nonostante le recenti aggiunte alla squadra, mirate a rafforzare l'attacco, la mancanza di concretezza in fase realizzativa ha causato la sconfitta nell'ultimo incontro. Il tecnico, consapevole della situazione, si è impegnato a lottare in ogni situazione, confidando nel sostegno della tifoseria, anche se la pazienza nei confronti dei risultati finora ottenuti sembra essere giunta quasi al termine.
«Sicuramente - ha detto mister Biagio De Domenico parlando dell’ultima partita persa contro il Brancaleone - la prestazione che abbiamo fatto dal punto di vista dell'agonismo, dal punto di vista comunque della volontà, mi fa ben sperare, fermo restando che comunque questo non basta, perché obiettivamente ancora la classifica parla chiaro, però conosco solamente una ricetta per uscirne fuori da questo momento, che è solamente il lavoro».
«La piazza della Paolana è abituata bene e di conseguenza è esigente - ha detto il tecnico a proposito dei malumori che serpeggiano tra i tifosi biancazzurri - ed è giusto che lo sia, anche perché comunque, come ho già detto più volte, mi ritrovo alla guida di una squadra che ha una storia molto importante, che non è abituata ad avere questa questo tipo di classifica».
Malgrado le cattive notizie dal campo, a rasserenare l’ambiente ci hanno pensato già i nuovi innesti, con un attaccante argentino prossimo alla presentazione ufficiale e un portiere che, benché 15enne, fa già ben sperare per il futuro, anche grazie ad una storia personale che Franco Serpa (allenatore degli estremi difensori biancazzurri) ha voluto rendere nota.
«È partito dall'Africa - ha fatto sapere il preparatore - ha attraversato il deserto, si è imbarcato su un gommone ed è arrivato a Lampedusa. Ora ha un sogno nel cassetto: vuole fare il calciatore professionista e magari un giorno diventare famoso. È stato accolto e accudito dalla USD Paolana 1922, credetemi ha grandi qualità, è un piccolo talento, si allena ogni giorno con me con grande impegno. Ha solo 15 anni e il mio pensiero va a tutti quei ragazzi che come lui hanno il coraggio di lasciare i propri cari, la propria terra, in cerca di un futuro migliore. Forza Onana, così ti chiamo io, un giorno spero di assistere alla partita d'esordio che sicuramente disputerai in qualche stadio importante, e magari ti ricorderai di mister Franco che passa tanto tempo insieme a te per farti crescere».
Una storia che, in qualche modo, rende l’idea della dimensione umana che attualmente si vive allo stadio Tarsitano, un impianto che freme nell’attesa di sentire rimbombare tra le sue tribune i caroselli festanti del popolo biancazzurro, sempre prodigo di umanità in ogni condizione.