È rimasto fermo due mesi per infortunio, altrimenti avrebbe fatto ancora meglio. Ed è in quei mesi senza di lui che il Soriano ha accusato quella flessione che l’ha allontanato dalla vetta. Il terzo posto rimane un risultato di prestigio per la squadra di Peppe Giovinazzo, ma un calciatore come Oliver Acosta non si può “regalare” al campionato. Con lui in campo, le cose sarebbero andate ancora meglio. Era, però, è rimane un grande protagonista del torneo di Eccellenza, che affronta per la prima volta in carriera, dopo aver saggiato il calcio calabrese nello scorso torneo di Promozione con il Cassano Sybaris.

È arrivato in Italia dall’Ecuador, con il classico sogno nel cassetto, vale a dire sfondare nel mondo del calcio. Classe 2003, centrocampista dinamico, dal dribbling facile, si è fatto apprezzare appunto l’anno scorso con il Cassano, dove ha iniziato a regalare numeri particolarmente interessanti, con qualche gol da applausi. Il direttore Varrà la scorsa estate lo ha voluto al Soriano e qui ha continuato con le magie, confermandosi uno veramente difficile da marcare e che sa essere pure incisivo sotto porta (5 reti in 19 partite). L’ultima sua marcatura è servita al Soriano per continuare ad alimentare il sogno dei play off. «Abbiamo battuto il Cittanova – ci dice - e siamo rimasti in scia alla Vigor. Abbiamo un traguardo da raggiungere, ossia la terza posizione, e anche un sogno da realizzare, ossia la partecipazione ai play off: ci piacerebbe davvero tanto regalare una gioia a questo paese».

Ogni gol realizzato è accompagnato da un volo acrobatico con tanto di salto all’indietro: un modo speciale di esultare che sta riscuotendo consensi e applausi: «Esulto in questo modo per mio fratello. Lui, dopo ogni gol, faceva così. È un’acrobazia che mi ha insegnato e che ripeto in suo onore, anche perché per via di un infortunio ha smesso di giocare. Un gesto che faccio anche per i miei fratelli e per mio padre». La famiglia in Ecuador è un pensiero fisso per Oliver Acosta: «Mi seguono tutti, i genitori, mio zio, tutti e mi mancano davvero tanto. Li penso spesso. Sanno che sono qui per realizzare un sogno. Mi seguono tramite foto e video. So di averli sempre vicino a me». La rete con il Cittanova merita ovviamente una dedica particolare: «È per la mia famiglia e in particolare per la mia sorella piccola, che mi manca tantissimo e che è sempre nel mio cuore. Le voglio un bene dell’anima».