Prendendo in prestito una famosa frase di Galilei che esclamòeppur si muove pronunciata al tribunale dell'Inquisizione al termine della sua ritrattazione sulla teoria astronomica di Copernico, a Castrovillari qualcosa si muove, un moto minimo quasi impercettibile ma almeno inizia una spinta alla statica situazione. Il pacifico termine della stagione formalizzata il 30 giugno ha di fatto azzerato tutte le cariche societarie, ad oggi dunque la società rossonera è orfana di qualsiasi figura eccezion fatta per il segretario che potrebbe/dovrebbe adempiere alla convocazione dell’assemblea dei soci chiamati ad eleggere il nuovo direttivo.

Ordunque, ancora poco, se si considera il limite massimo circoscritto al 22 luglio entro la quale data si deve presentare la domanda di iscrizione al CR Calabria,

Per come avevamo già notiziato, è confermata l’attività di “scandaglio” praticata da professionisti della città atta a quantificare la massa passiva per provare a calendarizzare eventuali rimborsi a ristoro delle pendenze maturate. La ghigliottina delle vertenze che potrebbero arrivare dai creditori deve essere evitata per avere un’alba luminosa.

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L’unica cosa certa è, sentendo qualche dirigente, che il titolo sportivo resterà a Castrovillari, dura la smentita per le continue e numerose dicerie che sposterebbero i colori rossoneri in altre coordinate. Si continua a ipotizzare un nuovo presidente (Ioele ndr) che sarebbe ancora disponibile, insieme ad altri imprenditori, a tutelare il patrimonio sportivo. Da registrare anche la disponibilità di qualche dirigente uscente a essere nuovamente al fianco del nuovo patron.

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Previsto un ulteriore conclave cittadino entro la fine della settimana proprio con l’individuato presidente, oltre ad altre figure della città. E intanto il tempo passa, inesorabile, fattore compromissorio da valorizzare se si vuole fare bene, formando il corpo tecnico e atletico per l’eventuale prossima nascitura rossonera. Tifosi con il naso all’insù aspettando la fumata bianca per poter finalmente sentire “habemus papam.”