VIDEO | La squadra viola è stata promossa in Serie D ed ha vinto anche la Coppa Italia e la Supercoppa. Proprio il tecnico traccia il bilancio di una annata indimenticabile, proiettandosi già verso il futuro
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Un triplete è per sempre. E così anche la Gioiese targata Graziano Nocera, entra nella storia, perché a queste latitudini mai nessuno ha vinto così tanto in una singola stagione. L’ultimo trofeo alzato al cielo è stato quello della Supercoppa. Uno storico triplete per la squadra viola, appunto, festeggiato dinanzi ai propri tifosi nella kermesse conclusiva che ha visto scendere in campo le regine di Calabria. Grande soddisfazione per tutti, in particolare per il tecnico Graziano Nocera, artefice principale di questa trionfale stagione, alla panchina numero 237 con la Gioiese (il club gli ha donato una targa a ricordo di questa annata indimenticabile). «Siamo contenti per questa stagione straordinaria – afferma Nocera – nella quale abbiamo vinto tutto quel che si poteva vincere. Abbiamo lottato fino all’ultimo rigore dell’ultima sfida, affrontando in Supercoppa due avversari di valore. Aver alzato il cielo quest’altro trofeo rappresenta una soddisfazione aggiuntiva per tutti noi».
Si è partiti con tanta voglia di far bene, ma fin da subito si è capito che la Gioiese aveva una marcia in più rispetto a tutte le altre, anche se nei programmi estivi probabilmente mai si sarebbe pensato di arrivare a questo punto: «Assieme al direttore Gino Ventra abbiamo costruito una squadra che non doveva vincere il campionato o che, comunque, non doveva stravincerlo com’è poi accaduto. Un triplete meritato per un gruppo che ha avuto coraggio e che ha lottato sempre su ogni pallone. Bisogna dare il giusto merito ai ragazzi per quanto fatto e agli ultras per il sostegno. Siamo entrati nella storia di questa società».
A Gioia Tauro è già tempo di guardare al futuro per programmare a dovere la prossima stagione. È ormai acclarato che sarà ancora Graziano Nocera a guidare la squadra nella quarta serie nazionale: «Si può già iniziare a lavorare. La Serie D è un patrimonio della città. Con l’aiuto di tutti ci si potrà divertire anche il prossimo anno».