L’Associazione regionale Arbitri mette in mostra le sue giovani leve nel massimo torneo dilettantistico, che da sempre fa da trampolino di lancio verso la quarta serie e poi il professionismo. Sono state centoventi le partite di Eccellenza nel girone di andata, 90 delle quali sono state affidate agli arbitri calabresi. Il designatore ha finora utilizzato 19 giovani fischietti della nostra regione, fra i quali sono stati in tre ad essere maggiormente utilizzati finora. Margherita Pittella, fra l’altro di recente designata per arbitrare la finale di Coppa Italia, vanta il maggior numero di presenze con 8 gare dirette. Il suo un evidente percorso di crescita, simile a quello dei propri colleghi. Stesso numero di direzioni per Falvo della sezione di Catanzaro e quindi per Filippi appartenente alla sezione di Rossano: sono loro tre i più utilizzati in Eccellenza dopo il girone di andata. Con 7 gare dirette in Eccellenza troviamo quindi Calabrò di Reggio Calabria, Pasqua, appartenente alla sezione di Vibo Valentia, e poi c’è anche Petrosino di Lamezia Terme: anche loro fra i più affidabili.

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Sono state 37 le espulsioni comminate dai fischietti calabresi (18 a chi giocava in casa e 19 alle viaggianti): il record appartiene a Pompilio di Rossano, il quale ha estratto il cartellino rosso in cinque occasioni. È di 29 il numero dei rigori concessi dagli arbitri appartenenti all’Aia regionale (13 a chi ha giocato fra le mura amiche e 16 a chi ha giocato in trasferta). A Condito di Catanzaro il primato con 6 tiri dal dischetto accordati in cinque gare dirette quest’anno in Eccellenza.

Fra i diciannove arbitri scelti finora, spazio anche per alcuni esordienti, l’ultimo dei quali è stato Frascà della sezione di Locri, designato per la gara Soriano – Brancaleone. Con una presenza anche Basile di Vibo, Cilento di Cosenza, Milea di Catanzaro e Chindamo di Reggio Calabria. A quota 5 gare dirette troviamo invece Ciacco di Cosenza, Condito di Catanzaro e Russo di Cosenza, mentre con 6 presenze ecco Frangella di Paola, Gallella di Catanzaro, Idone di Reggio Calabria e Pompilio di Rossano. Tutti fischietti giovani, vogliosi di emergere e di far bene, insomma, che vanno lasciati crescere e, magari, anche sbagliare. L’i portante è trovare sempre e comunque il modo per stemperare le tensioni e raggiungere l’intesa con un sorriso.