Il mondo del calcio piange uno dei protagonisti più amati e sanguigni. Gianni Di Marzio ha raggiunto il suo amato Diego Armando Maradona (foto a sinistra) in cielo. Fu il primo a vederlo giocare in Argentina. Il primo a dire di averlo scoperto e a segnalarlo al presidente del Napoli Corrado Ferlaino. La notizia è stata data su Twitter dal figlio Gianluca, che proprio lo scorso 8 gennaio aveva festeggiato gli 82 anni del papà.

Ma Gianni Di Marzio era altro. Incarnava un calcio che oggi non esiste più, apparteneva ad un’altra era, ad uno spaccato dove l’odore del fango si mischiava alla passione per il pallone in quanto tale. Allenatore, direttore sportivo, direttore generale, osservatore. Chi lavora in un mondo oggi avvelenato dal denaro e dalla brama di vittorie, lo ha incrociato per forza. Ha condotto il Catanzaro in Serie A, ha allenato Palanca e vinto l’ambito “Seminatore d’Oro”. Ha regalato il campionato più bello della sua ultra centenaria storia sportiva alla città di Cosenza, un sogno Serie B culminato con una promozione che mai avrà eguali. L’unico a superare il campanile e a saltare da una panchina all’altra con i medesimi risultati.

La Calabria è una terra che amava, di sovente ospite di trasmissioni radio-televesive nel capoluogo e all’ombra della Sila, a Cosenza ha lasciato un pezzo di cuore. Almeno due-tre volte all’anno spuntava per le strade del centro e salutava i vecchi amici in cene a cui partecipare era uno spasso. Uomo verace, amava discutere di calcio in modo colorito. Giudizi netti, intervistarlo o chiacchierare con lui significava sempre avere un titolo o una notizia. Era Gianni Di Marzio, oggi tutti perdiamo un’icona.

Il dolore dell'Us Catanzaro

«L’US Catanzaro 1929 esprime dolore e cordoglio per la scomparsa di Gianni Di Marzio, il cui nome è legato indissolubilmente alla storia sportiva della società giallorosa», si legge in un comunicato diffuso dalla società giallorossa.

«Con il tecnico napoletano in panchina, infatti, le Aquile centrarono la promozione in serie A nella stagione 1975/1976 dopo aver perso, l’anno precedente, sempre con Di Marzio alla guida tecnica, lo spareggio per la massima serie contro il Verona. Il presidente Floriano Noto e il direttore generale Diego Foresti, a nome di tutta la società, esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia per questa grave perdita».

Il cordoglio del sindaco di Cosenza e del preidente della società rossoblù

Il primo cittadino della città bruzia Franz Caruso e Eugenio Guarascio - che ha chiesto alla Lega di poter ricordare la figura del Seminatore d'Oro oggi pomeriggio prima della sfida all'Ascoli - partecipano al dolore di tifosi e famiglia. «Gianni Di Marzio fece grande il calcio calabrese e si legò a Cosenza, in una delle pagine più belle e intense della storia calcistica rossoblù», si legge in una nota del presidente del Cosenza Calcio.