Solo la settimana scorsa la Procura Federale aveva puntato il dito contro alcuni club dilettantistici calabresi accusati di aver favorito, con una serie di partite truccate, la salvezza del Sambiase nel campionato di eccellenza targato 2014-2015.

 

Gli inquirenti avevano chiesto addirittura l’esclusione dal campionato di serie D della Palmese. Peccato, però, che quel procedimento fosse stato esercitato in ritardo causando la caduta automatica dello stesso causa “ improcedibilità e errore di forma della Procura Federale”.

 

Un autogol clamoroso, tuttavia non nuovo agli ambienti della giustizia sportiva. Era già accaduto con un altro dei filoni nati dall’inchiesta madre denominata “Dirty Soccer”. A far emergere l’errore gli avvocati di una delle parti chiamate in causa, i quali hanno ravveduto che “la Procura Federale ha esercitato l’azione disciplinare successivamente al termine di giorni trenta dalla scadenza del termine per l’audizione o per la presentazione di memorie comunicato dalla comunicazione di conclusione delle indagini, in violazione dell’art. 32 ter, comma 4, C.G.S”.

 

Il dispositivo ufficiale. Il Tribunale Federale Territoriale dichiara improcedibile il deferimento nei confronti di Petrucci Riccardo, Calidonna Salvatore Maurizio, Mazzei Antonio, Piemontese Francesco, Carbone Giuseppe (Presidente Palmese), Salerno Rosario, Galantucci Alessio, e delle Società di calcio U. S. Palmese, A.S.D. Sambiase Lamezia 1923, A.S.D. Castrovillari CALCIO e U.S. Scalea 1912.