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“Mi ritiro solo se lo decido io, non qualche altro”. Così il centrocampista del Catanzaro dopo la conferma della squalifica. Ricorrerà al Coni e nel frattempo devolverà il suo ingaggio in beneficenza. Nel suo futuro la carriera di allenatore?
Deluso, amareggiato ma non rassegnato. Mimmò Giampà incassa la decisione del Tribunale Federale Nazionale, che ha respinto il ricorso del giocatore avverso la squalifica di sei mesi più un’ammenda di 30 mila euro per omissione di denuncia nell’ambito dell’inchiesta Dirty Soccer, ma promette battaglia davanti al collegio di Garanzia del Coni.
E’ un fiume in piena il capitano giallorosso davanti ai giornalisti chiamati a raccolta per ripercorre la vicenda che oggi lo vede lontano dal campo non per scelta sua. Ed è questo il rammarico maggiore per il fantasista di Girifalco: se dovrà dire addio al calcio vorrà farlo da giocatore completamente riabilitato al campo e non da squalificato. "E’ – ha rimarcato - una questione di principio e onore".
E’ convinto che il Coni possa dargli ragione e riconoscergli la assoluta estraneità del tentativo di combine del match Barletta-Catanzaro finito 1-1.
Nel frattempo il suo ingaggio verrà devoluto in beneficenza, continuerà ad allenarsi e a restare al fianco dei compagni di squadra in un momento, come questo, delicatissimo per le aquile giallorosse.
L'intervista integrale andrà in onda nella puntata odierna di 'Doctor Sport'. Alle 19.10 su LaC, canale 19, o in streaming su www.lactv.it