Ha lasciato strascichi pesanti e mille polemiche l’eliminazione della squadra reggina dai quarti di finale dei play off di Eccellenza e Bruno Leo decide di farsi da parte
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«Noi siamo usciti con dignità ma il calcio calabrese dovrebbe vergognarsi di quello che è successo oggi»: aveva commentato così, domenica sera, dopo l’eliminazione della sua squadra dai play off del campionato di Eccellenza. A Bruno Leo, co-presidente della Reggiomediterranea, non erano andate giù alcune decisioni prese dalla terna arbitrale che, a parere suo e degli altri dirigenti, avrebbero penalizzato fortemente la sua squadra nella gara disputata in casa della Vigor Lamezia. In vantaggio per due reti a zero, la Reggiomed non si è vista concedere un rigore che avrebbe potuto chiudere i giochi e poi i dirigenti del club amaranto hanno protestato per altri “abbagli arbitrali” ritenuti “determinanti” ai fini dell’eliminazione.
Passato qualche giorno, Bruno Leo ha preso carta e penna ed ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni da presidente della Reggiomediterranea. «A tale decisione, da me assunta dopo una ponderata analisi degli avvenimenti – spiega il dirigente del sodalizio reggino – ritengo superfluo aggiungere altre parole, tanto è evidente il “torto” subito in quel di Lamezia Terme». Quindi aggiunge: «Con le dimissioni non intendo puntare il dito contro nessuno, non avendo alcuna prova in merito, né verso il Comitato Regionale Calabria, né verso il Comitato Regionali Arbitri, né tantomeno verso la società Vigor Lamezia, alla quale rinnovo i miei ringraziamenti per l’ospitalità ricevuta».
E poi conclude con un affondo pesante: «Non credo che lo scempio di domenica, che io definisco furto, sia stato solo opera del direttore di gara ma penso che lo stesso sia solo la parte terminale di un più ampio disegno. Sono certo che l’arbitro non solo non verrà fermato, ma per quanto da lui “realizzato” verrà premiato».