Questo in corso è l’ennesimo campionato che lo vede protagonista. Da calciatore e da allenatore ha lasciato il segno, vincendo un po’ ovunque. Da direttore generale sono proverbiali ormai i suoi colpi di mercato, sempre a sorpresa, sempre nel silenzio: nessuno che riesca mai a prevederne le mosse, anche perché le trattative le chiude in pochi minuti. Parte in macchina, si siede, completa l’accordo in qualche attimo e poi c’è tempo per i ricordi, le risate e tanto altro ancora. Un diggì atipico ma molto efficace, Mimmo Varrà, attualmente in organico al Soriano, squadra espressione di un piccolo paese del Vibonese, ma gestita con tanta passione da una dirigenza seria e oculata. Ed è con lui, dall’alto della sua esperienza, che svolgiamo un’analisi generale sul calcio dilettantistico calabrese.

Il match contro la Vigor

Si parte da qua, con Varrà, nel fare il punto dopo queste prime gare ufficiali. Domenica c’è il confronto fra il Soriano e la Vigor Lamezia che, purtroppo, avrà luogo a porte chiuse a Vibo Marina. «Dispiace che si debba giocare senza pubblico e spero che sia per l’ultima volta. Sulla vicenda campo ho già detto e non ci torno più. Spero di poterlo utilizzare al più presto, quantomeno per gli allenamenti, che da tempo svolgiamo a Rosarno. Per quanto riguarda il confronto con la Vigor, sarà un utile, impegnativo e significativo test per entrambe le squadre. Abbiamo grande rispetto verso il nostro avversario, ma ce la giocheremo come sempre al massimo».

Un torneo atipico

Siamo al campionato di Eccellenza: anche per Varrà il Cittanova, il Sambiase e la Vigor hanno qualcosa in più rispetto alle altre. «Per il resto faccio fatica a capire quali saranno le altre squadre che lotteranno per i play off e per i play out. Questo perché basta prendere quattro, cinque calciatori argentini e salta tutto, nel senso che si tratta di calciatori che non si conoscono e che possono migliorare il rendimento di ogni singola squadra. Questo è un torneo italo-argentino, perché mai come quest’anno è pieno di calciatori sudamericani. E ciò, sia chiaro, senza nulla togliere a questi ragazzi, che hanno fame di calcio e si impegnano moltissimo. Non a caso ne ho presi alcuni anche io e siamo tutti contenti di averli con noi al Soriano. Per quanto mi riguarda, ben vengano questi calciatori da fuori, perché danno sempre il massimo».

Il salto di categoria

Il Soriano era e rimane una piccola realtà, ma da anni ormai disputa dei dignitosi tornei di Eccellenza. Quest’anno l’asticella delle ambizioni si è alzata sicuramente e c’è un progetto che guarda anche alla D. Sentiamo cosa ci dice Varrà in merito: «Ritengo di aver allestito una buona squadra, con tanti validi giovani in organico, ma nel pieno rispetto del budget societario. Mai fare il passo più lungo della gamba e in tal senso i dirigenti del Soriano, persone perbene, competenti e passionali, si sono sempre mostrati oculati. Con tre, quattro ritocchi, la prossima stagione potremo anche competere per il salto di categoria». E quest’anno? «Siamo innanzitutto contenti delle scelte fatte in sede di mercato. Abbiamo una formazione sicuramente competitiva, diretta da uno dei tecnici più bravi che ci sono in circolazione e con uno staff di altrettanto grande spessore. Il Soriano ha il dover di far bene, senza assilli particolari: non sappiamo dove potremo arrivare, ma non ci poniamo limiti». Il diggì ha rimarcato gli sforzi fatti dalla squadra e dallo staff per sostenere gli allenamenti, con continui spostamenti «e anche per questo apprezzo ancora di più i nostri tesserati: speriamo che i loro sacrifici stiano per terminare».

Il bomber Fioretti e il mercato

Fa riflettere il fatto che il miglior bomber dello scorso torneo di Eccellenza, Simone Fioretti, giochi in una squadra come il Soriano e questo senza nulla togliere alla simpatica compagine vibonese. Ci si aspettava di vederlo magari in una big o in una categoria superiore e le offerte al buon Simone sicuramente non mancavano. Eppure ha accettato il Soriano, convinto sicuramente dal diggì Varrà il quale, la sera stessa dell’ultima giornata dello scorso torneo era già al lavoro per costruire la squadra. «I gol di Fioretti, undici in sei gare, non mi sorprendono: l’ho preso per questo ed è questo ciò che deve fare. Ha sposato il nostro progetto con entusiasmo. Ha dato una parola e l’ha mantenuta». Ma sono anche altri i colpi di mercato, da Acosta a Michelli, passando per alcune scommesse legate ad alcuni giovani «che sicuramente miglioreranno sotto le cure del nostro staff tecnico».

La Promozione girone A

Da attento osservatore e profondo conoscitore dei campionati, Mimmo Varrà analizza anche il torneo di Promozione, passando dal girone A: «È una Eccellenza 2, alla luce di determinati investimenti fatti da diversi club. Ci sono delle squadre che hanno allestito rose di spessore, anche se l’avvio non è stato positivo: ma c’è tutto il tempo per recuperare. Piuttosto bisogna stare attenti a squadre come Trebisacce, Rossanese e Sersale, che possono fare bene». Riguardo a quest’ultima squadra, il dg del Soriano racconta un aneddoto: «Intanto dispiace che si retrocessa una società simile, alla quale auguro di tornare al più presto in Eccellenza. La scorsa estate volevo prendere un calciatore del Sersale, ma solo se questi non avesse trovato l’accordo con la società giallorossa. Mi ha quindi detto di voler rimanere perché era retrocesso e voleva dare una mano per risalire in Eccellenza: ho fatto i complimenti a questo calciatore. Ha dimostrato di avere la giusta mentalità».

La Promozione girone B

Varrà segue con attenzione questo torneo e non solo perché ci gioca la squadra della sua città, ossia la Virtus Rosarno, e una società alla quale ha dato molto, che è il Capo Vaticano. «Il Gallico Catona e l’Ardore del mio ex calciatore Leo Criaco, attuale ds, hanno qualcosa in più rispetto alle altre, anche dal punto di vista organizzativo. La Virtus Rosarno non mi dispiace, tutt’altro: se dovesse rimanere nelle posizioni di vertice, a dicembre con qualche innesto potrebbe addirittura diventare la favorita numero uno per la promozione». Intanto in vetta dopo tre turni c’è il San Nicola da Crissa: «Lotterà per i primi posti: d’altronde ha in organico alcuni calciatori che hanno fatto bene con noi in Eccellenza e un portiere come Mengoni che viene dalla D. A penalizzare la squadra del presidente Fera è però la situazione legata al campo sportivo». Quindi ecco un pensiero sul Capo Vaticano: «Guardo con simpatia a questa realtà per ovvii motivi e per i miei trascorsi su quella panchina. C’è una società seria, con un tecnico-manager come Surace che mastica calcio e un dg come Verduci che si è subito messo al lavoro di buona lena. Il Capo Vaticano ha qualcosa in meno dal punto di vista dell’organico rispetto alle squadre che ho nominato prima, ma sono convinto che, sul campo, darà fastidio a molti e disputerà un torneo da protagonista».

La classe arbitrale

L’ultimo passaggio dell’esperto direttore generale Varrà riguarda gli arbitri: «L’anno scorso ho visto dei direttori di gara molto giovani e ho inizialmente manifestato qualche perplessità, ma devo dire che con il passare del tempo ho iniziato ad apprezzare il loro operato e quello dei vertici dell’Aia. Sono proprio gli arbitri, spesso e volentieri, i migliori in campo. Noi quest’anno abbiamo finora perso una sola partita e proprio chi dirigeva il confronto è stato il più bravo. Sicuramente sbagliano anche loro e certe volte i loro errori possono risultare decisivi ai fini del risultato, ma è una cosa che dobbiamo tutti sforzarci di accettare, perché si tratta di errori dettati dalla gioventù, sempre commessi in buona fede, e poi i loro sbagli sono sempre minori rispetto a quelli che compiono i nostri calciatori. Buon campionato anche alla classe arbitrale, allora, con l’augurio di registrare un sempre maggior numero di presenze dei nostri fischietti nelle categorie superiori».