L’esterno d’attacco vibonese ha raggiunto un invidiabile traguardo «e adesso spero di segnare altri cento, sempre pensando a divertirmi»
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Per la prima volta in carriera sta giocando nel torneo di Prima categoria. Dopo aver saggiato l’Eccellenza, campionato nel quale ha dimostrato di avere comunque buoni numeri (15 reti in 39 gare nella stagione regolare), Giuseppe Cannitello ha sposato il progetto del San Nicola da Crissa, ambiziosa formazione che il patron Fera vuole portare in alto e che non a caso si trova al comando del girone C, da imbattuta. Ed è proprio con la maglia del San Nicola da Crissa che Giuseppe Cannitello ha festeggiato, con la tripletta di domenica scorsa, il raggiungimento di un traguardo che vale. Ha segnato, infatti, 100 gol in carriera fra campionato e coppa e per “togliersi il pensiero” ha firmato, appunto, una tripletta per toccare la consistente cifra.
La carriera
Ha fatto la trafila nella Scuola calcio e nel Settore giovanile della Vibonese, arrivando fino alla Juniores, con qualche convocazione in prima squadra.
Poi, Giuseppe Cannitello ha esordito nel calcio dei grandi con la maglia del Soriano, in Promozione. Qui si è “fatto le ossa” per due stagioni, salvo poi passare al Filogaso, per giocare a casa propria, dove si è fatto quasi subito apprezzare come goleador, pur avendo, come vedremo, altre caratteristiche. Per lui alcune stagioni in doppia cifra e il covid arrivato a interrompere, due volte, un rendimento elevato, grazie al quale stava trascinando, a suon di gol, la squadra vibonese. Quindi rieccolo di nuovo al Soriano, per giocare in Eccellenza, e adesso il doppio salto all’indietro per affrontare il torneo di Prima categoria.
La scelta
«Ho lasciato Soriano per vari motivi, fra i quali quelli legati al lavoro, ma mi sono lasciato bene con tutti e auguro alla squadra rossoblù di mantenere la categoria. Qui al San Nicola da Crissa mi trovo molto bene, c’è una società ambiziosa e che nulla ci fa mancare. Siamo in testa e siamo imbattuti, vogliamo la promozione, questo è chiaro, ma bisogna ancora lottare e dare il massimo nelle ultime sei giornate. C’è una forte concorrenza. Saranno decisivi anche gli scontri diretti».
Le soddisfazioni
Due sono le annate che Giuseppe Cannitello, classe 1996, ricorda con particolare piacere: «Quella con il Filogaso poi sospesa a causa del covid, nella quale realizzai 18 gol in 23 partite. Avrei potuto fare ancora meglio senza l’insorgere della pandemia». E poi ecco la stagione passata «quando giocando per la prima volta in carriera in Eccellenza ho siglato 16 reti fra campionato e coppa. Ci siamo salvati in anticipo, abbiamo anche offerto un bel calcio e raggiunto la semifinale di Coppa Italia». E in entrambi i casi, il tecnico era Francesco Marasco.
Il ruolo e quota 100
Una cosa ci tiene a precisarla, nel momento in cui si parla dei gol messi a segno: «Credo sia tanta roba aver fatto cento reti e non lo dico con presunzione, ma solo perché io nasco come attaccante esterno ed è quello il ruolo che prediligo. Mi adatto a fare la punta centrale, sia chiaro, però ero e rimango un esterno d’attacco. E allora dico che per uno che ricopre tale ruolo non sono pochi, tutt’altro». Dopodiché dice di non avere dediche particolari per questo bel traguardo, ma solo di voler «ringraziare le società nelle quali ho giocato, i tecnici, i compagni di squadra, per aver contribuito al raggiungimento di questo obiettivo». Ed infine: «Gli impegni di lavoro ci sono e conciliare le cose diventa sempre più difficile, però finché mi diverto vado avanti, pesando sempre a divertirmi e, magari, a segnarne altri cento».