Vincenzo Sgrò, studente del liceo Volta, si riconferma campione nazionale e si prepara per due competizioni internazionali che si svolgeranno a Bergamo e a Varsavia
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Vincenzo Sgrò è un giovane sportivo che, negli anni, è riuscito a far conoscere meglio una disciplina poco valutata ma parecchio praticata da grandi campioni: la dama. Pur avendo 17 anni, studente modello del liceo scientifico "Alessandro Volta", sezione sportiva, di Reggio Calabria, Vincenzo riesce perfettamente a conciliare studio e sport portando a casa medaglie, coppe e riconoscimenti e soprattutto, compete e spesso batte campioni nazionali di dama.
Anche questa volta, il pluricampione, tesserato per il circolo damistico "Asd Cd Nuovi Orizzonti di Reggio Calabria", presieduto dall’ingegnere Giorgio Ghittoni, si è classificato primo nel 39° campionato italiano giovanile di dama italiana, categoria juniores. Alla gara, svoltasi al Circolo del tennis “Rocco Polimeni”, hanno partecipato molti bravi damisti, ma il nostro Vincenzo è riuscito a portare a casa la vittoria dimostrando le sue abilità tecniche e mnemoniche. Adesso, per il damista ci sono altre due importanti competizioni da affrontare: l’assoluto di dama internazionale, che si svolgerà dall'otto al 14 luglio a Bergamo, e gli Europei in Polonia che si terranno dal 31 luglio al 10 agosto a Varsavia. Vincenzo è, per Reggio Calabria e l'intera Calabria, l'esempio di un giovane che, in maniera molto costruttiva, è riuscito a trarre dal gioco della dama le proprie potenzialità gratificate dal piacere dell'impegno mentale. Oggi, la dama è un grande strumento culturale, ricreativo, associativo, sportivo, utile per l'acquisizione di sani stili di vita dei giovani ed è in grado di ampliare l'offerta delle istituzioni scolastiche.
Per giocare ad alti livelli è necessaria una preparazione fisica non di poco conto, perché lo sforzo richiesto è enorme. Non è affatto semplice rimanere seduti quattro o cinque ore davanti ad una damiera senza perdere la concentrazione. Vincenzo questo lo sa bene tant'è che si aggiorna continuamente, studia le mosse degli avversari più forti e rivede le proprie gare per evitare di ripetere le stesse incertezze. «Il nostro è uno sport vero, sano - afferma il ragazzo. I giocatori si danno la mano, prima e dopo la gara, perché il rispetto viene prima di tutto. E poi, i bambini che si avvicinano a questa disciplina sportiva diventano studenti migliori perché affinano la capacità di osservazione e concentrazione».