L'allenatore originario di Cessaniti guiderà i partenopei ma rimane anche ct della nazionale di Bratislava, impegnata da giugno in Germania. La federazione slovacca fissa però i paletti, tutelandosi attraverso un accordo: «SFZ ha il diritto di revocare il proprio consenso in qualsiasi momento»
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Lo avevamo anticipato, ma adesso c'è anche l'ufficialità, arrivata nella tarda serata di ieri: Francesco Calzona è il nuovo allenatore del Napoli. Il tecnico calabrese, già ct della Slovacchia, avrà il compito di guidare la squadra partenopea subentrando in panchina a Walter Mazzarri. Fatale a quest'ultimo il pareggio (1-1) casalingo contro il Genoa.
Calzona, 55enne originario di Cessaniti nel Vibonese, a Castel Volturno troverà un altro calabrese: il direttore sportivo Mauro Meluso, originario di San Giovanni in Fiore nel cosentino.
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«Tocca a Calzona, che ha già lavorato da noi, con Sarri e Spalletti e conosce l’80% dei nostri calciatori. Scelta intelligente? Lo dirà il campo. Sarà dura per lui preparare in sole 24 ore la partita di Champions League contro il Barcellona». Con queste parole il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis ha dato il benvenuto all'allenatore calabrese, dopo l'esonero di Mazzarri. Calzona allenerà il Napoli ma resterà anche ct della Slovacchia: è la prima volta che accade una cosa del genere nella storia della Serie A. Per il 55enne si tratta comunque di un ritorno al Napoli. Proprio Calzona è infatti stato collaboratore di Maurizio Sarri e Luciano Spalletti nel capoluogo campano. Nella sua prima esperienza nel centro sportivo di Castel Volturno era uno dei tattici dello staff tecnico, allenava la fase difensiva, con una cura maniacale dei dettagli e grande sintonia coi calciatori.
La carriera di Ciccio Calzona da Vibo
Nato nel 1968, Calzona ha iniziato la sua carriera nel calcio giocato, ma le sue tracce nei campionati minori si sono perse presto. Tuttavia, è nel ruolo di allenatore che ha scritto la sua storia. Nel 2004, prende le redini della Castiglionese, una squadra toscana di Promozione, segnando così l'inizio di una lunga e impegnativa carriera nel mondo del dilettantismo. Ma cosa distingue Calzona dalle miriadi di allenatori impegnati nelle serie minori? La risposta risiede nella sua determinazione e nella sua capacità di reinventarsi. In un periodo in cui il calcio non costituiva la sua principale fonte di reddito, Calzona si guadagnava da vivere vendendo caffè. Un percorso insolito che, tuttavia, ha forgiato la sua resilienza e la sua fame di successo.
La sua carriera da tecnico poi subì una svolta, intrecciandosi con quella di Maurizio Sarri (che aveva avuto come allenatore nel 2000 al Tegoleto), con il quale inizia come vice, nel 2007, sulla panchina dell'Avellino. Da lì, il loro percorso comune ha toccato diverse piazze, tra cui Perugia, Alessandria e Sorrento, prima di approdare all'Empoli.
È con Sarri che Calzona ha conosciuto il grande calcio, specialmente durante il periodo al Napoli. Successivamente diventa vice allenatore prima con Di Francesco a Cagliari e poi con Spalletti nel primo anno di Napoli. Dopo per Calzona arriva la grande possibilità di guidare la nazionale della Slovacchia, chiamata che arriva su indicazione di Hamsik. «Prendiamo lui, ci sa fare, garantisco io», aveva suggerito ai dirigenti della federazione slovacca l’ex calciatore del Napoli, ricordando l’ottimo lavoro fatto con gli azzurri dal tecnico calabrese. Calzona non delude le aspettative della nazionale di Bratislava e compie un vero e proprio capolavoro conquistando la storica qualificazione agli Europei di Germania 2024.
La Slovacchia sarà infatti protagonista alla competizione continentale di giugno e gran parte del merito proprio di Ciccio Calzona da Vibo Valentia che, al sorteggio della fase finale che si è svolto lo scorso mese di dicembre, si è seduto per la prima volta nella sua carriera al tavolo dei grandi del calcio. «A Francoforte c’erano tutti i migliori - disse il tecnico in un'intervista a Repubblica -, un po’ mi sono emozionato».
E ancora: «Siamo partiti con lo stadio vuoto e alla fine era sold out - ha raccontato Calzona -. Con la qualificazione mi sono tolto un peso, con enormi gratificazioni a livello professionale e soprattutto umano. La mia carriera? Sono stato un modesto dilettante, e già da ragazzo studiavo da allenatore. Mi sono fatto le ossa nelle categorie inferiori, poi ho incontrato Sarri...».
A Napoli i due hanno sfiorato lo scudetto e fu proprio Calzona a inventare Mertens falso nueve. «Avevo questa fissa su Dries, che potesse fare il centravanti». De Laurentiis se n’è ricordato al momento di esonerare il difensivista Mazzarri. Ritrovare il gol sarà infatti la prima missione di Ciccio il calabrese («Agli Europei ci sarà pure il mio corregionale Tedesco, ct del Belgio»), che è invece un cultore dell’attacco. «Cedere l’iniziativa agli avversari non deve essere mai una scelta». Osimhen e compagni saranno felici di sentirselo dire.
Calzona al Napoli: le condizioni imposte dalla Slovacchia
«Dopo intensi colloqui con Calzona e consultazioni con il presidente della SFZ Jan Kovacik, il vicepresidente della nazionale Karol Belanik e i membri del comitato esecutivo - si legge in una nota diffusa dalla federcalcio slovacca -, la SFZ ha deciso di dare il consenso a Calzona per guidare anche l'SSC Napoli alle seguenti condizioni: 1) Il consenso è limitato nel tempo al periodo dal 19 febbraio fino all'ultima partita di Serie A o Champions League dell'SSC Napoli nella stagione 2023/24; 2) L'allenatore è tenuto a rispettare tutti gli obblighi contrattuali derivanti dal contratto valido con SFZ; 3) L'allenatore sarà a disposizione della Nazionale slovacca di calcio sempre, ma non esclusivamente, durante le date riservate alle squadre nazionali dal calendario calcistico internazionale, inclusa la presenza personale alla conferenza stampa prima delle partite di marzo della nazionale slovacca».
Inoltre una precisazione: «SFZ ha il diritto di revocare il proprio consenso in qualsiasi momento in caso di mancato rispetto di una qualsiasi di queste condizioni. Questa procedura è stata concordata da tutti i membri del comitato esecutivo della SFZ. La Federcalcio slovacca è consapevole che si tratta di una decisione atipica che potrebbe destare preoccupazione tra i tifosi. Comprende però anche il rapporto eccezionale di Calzona con il club in cui ha lavorato a lungo e la sua voglia di aiutarlo nell'attuale difficile situazione. L'allenatore Calzona - conclude la federazione slovacca nella sua nota - ha più volte dichiarato che la priorità principale della sua attività resta la Nazionale slovacca e la sua preparazione per fase finale di Euro 2024».