Al centro delle polemiche con la Soprintendenza, l'utilizzo delle strutture amovibili. La decisione arriva alla vigilia della partita di Coppa Italia malgrado la sentenza del Tar Calabria con la quale era stato accolto il ricorso di Comune e Fc Crotone contro il diniego dell’ente
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La Soprintendenza archeologica della Calabria ha negato l'autorizzazione all'utilizzo delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida ed ha chiesto che siano smantellate, respingendo così la richiesta di proroga per mantenere le tribune per l’ampliamento del campo sportivo del Crotone in vista del campionato di Serie A. La decisione è arrivata malgrado la sentenza del Tar Calabria di giugno con la quale era stato accolto il ricorso di Comune e Fc Crotone contro il diniego della Soprintendenza che nel 2018 aveva revocato l'autorizzazione concessa per installare le strutture amovibili per ampliare curva Sud e Tribuna coperta per il campionato di Serie A 2016-2017. Secondo i giudici del Tar «le strutture non insistono sull'area vincolata direttamente per essere custode dei reperti archeologici, ma sono solo su area limitrofa sulla quale dal 1981 grava vincolo 'indiretto' in quanto fascia di rispetto alla prima». Il soprintendente Mario Pagano ha rinnovato la richiesta di smantellamento delle tribune amovibili con motivazioni simili a quelle che il Tar ha ritenuto inidonee. La risposta arriva alla vigilia della partita di Coppa Italia di domenica 11 agosto.
Il sindaco Pugliese: «Un contenzioso inutile»
«Con un tempismo ad orologeria, alla vigilia del primo appuntamento ufficiale della stagione calcistica, arriva da parte della Soprintendenza Archeologica la diffida allo smontaggio delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida. Evidentemente qualcuno o qualcuna non gradisce che il derby con il Cosenza si giochi allo stadio Ezio Scida». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Crotone Ugo Pugliese. «Ho già dato mandato agli avvocati - prosegue Pugliese - per i relativi atti per ribadire le nostre ragioni già ampiamente dettate dalle sentenze del Tribunale amministrativo regionale e ribadite dal Consiglio di Stato. Spero sia uno degli ultimi regali di questo Governo che su questo territorio non ha portato che problemi, che ci hanno visto e ci vedono togliere tempo alla attività amministrativa per inseguire contenziosi che tra l'altro ci provengono da altri Enti».
«Mi rammaricai all'epoca della sentenza, positiva per il Comune - sostiene ancora il sindaco Pugliese - di aver dovuto sostenere un contenzioso con una altra istituzione ma, evidentemente, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e continua sulla stessa strada. Errare è umano ma perseverare è diabolico. Questo è sintomatico del non voler risolvere i problemi ma di volerli creare volutamente e scientemente ai danni di un territorio che per avere i suoi diritti, ogni volta deve lottare con le unghie e con i denti. Abbiamo affrontato questi muri ideologici nel passato e continueremo a farlo anche adesso. Ne avremmo volentieri fatto a meno. Auspico che veramente sia l'ultimo atto, l'ultimo colpo di coda di chi ha dimostrato di non amare questo territorio».