VIDEO | La situazione è drammatica. In alcune zone strade e piazze sommerse da oltre 200 mm di acqua ma il match di Serie A si sta disputando ugualmente. Il direttore sportivo dei biancocelesti: «Non c'erano le condizioni». Vrenna: «Non avevamo scelta, dovevamo scendere in campo»
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Il maltempo che nelle ultime ore ha colpito l’intera Provincia di Crotone ha fatto “affondare” sotto la pioggia la città di Crotone, con alcuni quartieri sommersi dall’acqua caduta soprattutto nelle prime ore della mattinata.
Una città dunque in ginocchio ma paradossalmente “the show must go on”. La partita del campionato di Serie A, tra i padroni di casa e la Lazio ha avuto regolarmente inizio e proprio in questo momento le due formazioni sono regolarmente in campo, nonostante continui a piovere e soffi un forte vento di burrasca. È anche vero che il terreno dello Scida ha tenuto e finora sta reggendo al nubifragio, ma in un momento in cui sulla città pitagorica sono già caduti 200 millimetri d'acqua che sono andati ad ingrossare tutti i corsi d'acqua già al limite straripamento. Appare una decisione abbastanza discutibile quella di far giocare una partita di calcio, mentre all’esterno dell’impianto sportivo la situazione è tragica e la città è per metà sotto un metro d’acqua, con negozi allagati e macchine ricoperte dall’acqua.
Molti uomini delle forze dell’ordine ed intere squadre dei Vigili del Fuoco sono in questo momento impegnate nelle attività di soccorso e messa in sicurezza delle zone più critiche. E mentre il Comune di Crotone continua ad invitare la cittadinanza a “restare a casa per ragioni di sicurezza e per non ostacolare il lavoro delle squadre di soccorso”, il pallone “deve” continuare a rotolare. Anche questo fa parte dei tristi paradossi della nostra epoca.
La posizione delle due società
«Per la Lazio non c’erano le condizioni per giocare, non tanto per il campo ma soprattutto per il vento e per la pioggia. Questo però non sarà per noi un alibi». Sono queste le dichiarazioni, ai microfoni di Sky Sport, del direttore sportivo della Lazio, Igli Tare.
«Non avevamo scelta e dovevamo scendere per forza in campo. Abbiamo fatto il nostro dovere e rispettato il regolamento, anche se con uno stato d'animo tutt'altro che sereno». Così il presidente del Crotone, Gianni Vrenna, prima del fischio d'inizio dell'incontro con la Lazio, anche per fugare qualsiasi dubbio circa la vicinanza della società alla cittadinanza ha spiegato perché si è disputata la partita nonostante nelle ore precedenti la città fosse stata colpita da un'alluvione. «Siamo addolorati per l'ennesima emergenza - ha detto Vrenna - che deve fronteggiare la nostra città e ci schieriamo come sempre al fianco dei crotonesi. Crotone ha già dimostrato in passato di avere le capacità per rialzarsi. Disputare la gara di oggi è apparsa ad alcuni una nota stonata, ma non avevamo scelta: non scendere in campo avrebbe significato sconfitta a tavolino e punti di penalizzazione».
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