La sconfitta di Carrara, l’ultimo posto in classifica e le vicende societarie lasciano il posto alla passione di una tifoseria che ha voglia di sostenere i propri colori “nonostante Guarascio” nella partita più attesa della stagione
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Gruppi di tifosi del Cosenza in attesa del derby
L’attesa è finita, il 26 dicembre è arrivato con le sue ansie e preoccupazioni. Il giorno del derby di Calabria tra Cosenza e Catanzaro catalizzerà l’attenzione di un’intera regione, travalicando i confini continentali, con molti tifosi rossoblù che seguiranno la gara da oltre Oceano.
La rinuncia alla tradizionale zuppà alla Santè decisa a luglio nel giorno della stesura dei calendari di Serie B, nonostante la profonda fede messa in dubbio dalla scelta “cervellotica” di aumentare i biglietti di curva a 30 euro, ha rischiato di segnare un derby dall’assenza massiccia della tifoseria rossoblù. Il dietrofront ha riportato tutto, o quasi, nei canoni di un derby atteso da un’intera città e dalla provincia. Non ci sarà il pienone del 3 marzo, non ci saranno i tifosi ospiti, ma si dovrebbe superare comunque la soglia delle 10mila presenze al Marulla.
Sono la sconfitta “sanguinosa” di Carrara, l’ultimo posto in classifica, il confronto con gli ultras della Curva Sud Bergamini e della Curva Nord Catena a fine partita, le dimissioni del direttore generale Beppe Ursino, ma soprattutto la vicenda legata a una possibile cessione da parte del patron Guarascio a un fondo arabo, riportata da Il Quotidiano del Sud, a tenere banco in queste ore.
Sarà comunque un 26 dicembre "diverso” dal solito per chi segue con passione una fede come quella rossoblù. Sveglia presto, colazione e via a posizionare gli striscioni e l’occorrente per la coreografia. C’è un rito da portare a termine: “Tutti allo stadio, nonostante Guarascio” è il tam tam iniziato subito dopo la sconfitta in terra toscana. Via degli Stadi si “anima”, manca ancora qualche ora prima del fischio di inizio del signor Gianluca Aureliano di Bologna.
C’è tempo per il pranzo tra sorrisi, abbracci e sfottò, soprattutto per chi ha deciso di scendere dal nord per poter trascorrere i 90’ minuti più attesi della stagione insieme agli amici di sempre. Partono i cori, sventolano le bandiere, mentre su Cosenza cala il silenzio dell’attesa, prima che il rullare dei tamburi di Luigi Fuoco e Ciccio Garenna in Curva Nord inizi a dettare il ritmo. C’è da gestire la coreografia della “partita delle partite”, con la speranza di sfatare un tabù lungo 39 anni!