Il derby calabrese tra Cosenza e Catanzaro, previsto per il 26 dicembre allo stadio San Vito-Marulla, sta generando già un acceso dibattito riguardo la presenza dei tifosi ospiti. La storica rivalità tra le due tifoserie e soprattutto i disordini avvenuti dopo il match di ritorno della scorsa stagione alimentano le preoccupazioni delle autorità, che potrebbero optare per il divieto di trasferta per i supporter giallorossi. Il provvedimento potrebbe arrivare in considerazione dei disordini che nello scorso mese di marzo si verificarono nei pressi dello svincolo autostradale di Rende dove vi furono degli scontri tra alcuni rappresentanti delle tifoserie.

Negli ultimi giorni sono tanti gli appelli che si stanno susseguendo, soprattutto dopo il chiaro messaggio lanciato dal capitano del Catanzaro Pietro Iemmello, proprio ai microfoni di LaC: «Spero che il derby sia aperto ai tifosi giallorossi», ha affermato l’attaccante giallorosso nel corso dell’ultima puntata di “11 in campo”.

A fare eco al capitano delle Aquile anche l’assessore allo Sport di Catanzaro, Antonio Battaglia, che ha espresso il desiderio di un derby completo, con entrambe le tifoserie presenti. «Non è calcio senza tifosi e non è derby senza lo spettacolo delle tifoserie». 

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Gianmichele Bosco, che si è schieraro contro il possibile divieto, sottolineando il valore positivo dello sport come elemento di partecipazione e appartenenza. «Il derby non deve essere segnato da restrizioni. Le autorità dovrebbero promuovere i valori positivi dello sport, non applicare logiche di esclusione», ha dichiarato Bosco.

Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha espresso il suo dispiacere riguardo a un probabile divieto per i tifosi del Catanzaro, considerando però inevitabili le limitazioni per garantire la sicurezza. «Sono certo che le autorità vieteranno la trasferta per il derby tra Cosenza e Catanzaro del 26 dicembre. E che la stessa cosa accadrà al ritorno. Lo dico con dolore, da calabrese, da tifoso del Cosenza che ama Catanzaro e tutta la Calabria. Quanto accaduto lo scorso marzo purtroppo non lascia spazio ad altre soluzioni». 

«La stragrande maggioranza dei tifosi delle due città - aggiunge Antoniozzi - sono persone perbene, ma purtroppo un'esigua minoranza di entrambe le parti ha trasformato una normale rivalità calcistica in una sorta di guerra. Allora è meglio che i tifosi ospiti vedano la partita in tv, sperando che presto si arrivi a capire che il calcio è un luogo ludico. Si tratta di scelte dolorose ma inevitabili che devono tutelare la sicurezza e anche le forze dell'ordine, che non possono essere esposte a fatti come quelli dello scorso marzo».

Antoniozzi ha poi auspicato un futuro in cui si possa tornare a vivere il calcio come un momento esclusivamente di sport e pacifico tra due città civili: «Sono certo che nel prossimo futuro ci saranno le condizioni per tornare ad una rivalità corretta e pacifica, nel nome di due città civili. Aggiungo anche che il Cams e il ministero degli interni lavorano quotidianamente per assicurare agibilità ai tifosi corretti in tutta Italia».

In conclusione Antoniozzi lancia un invito: «La cosa più bella sarebbe un giorno un gemellaggio fra tutte le squadre calabresi. I violenti esistono in tutte le tifoserie d'Italia e vanno emarginati».

La decisione finale – anche se sembra già chiara – spetta alle autorità competenti, che dovranno bilanciare il diritto dei tifosi di vivere il derby con le necessità di sicurezza pubblica. La posta in gioco non riguarda solo il calcio, ma anche l’immagine di una Calabria che vorrebbe mostrare il suo lato migliore. Che sia con o senza restrizioni, il derby del giorno dfi Santo Stefano resta infatti un’occasione per celebrare lo sport come veicolo di passione, identità e, si spera, rispetto reciproco.