L’allenatore della salvezza rossoblù piace all’Ascoli. Lui però spende parole di elogio per la città: «Fa fatica a farti entrare, poi però ti dà emozioni uniche. Stasera vedró il presidente Guarascio»
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Ieri pomeriggio ha fatto festa insieme a tutta la squadra. Più di mille tifosi si sono fiondati al Marulla per accogliere il tecnico William Viali e il resto del Cosenza Calcio. C’è voglia di far ancora baldoria dopo l’impresa di giovedì sera a Brescia. Ma, smaltita la sbornia, è già tempo di programmare il futuro. E sul futuro dell’allenatore dei Lupi e del ds Roberto Gemmi c’è ancora un punto interrogativo.
Fondamentale il progetto
Questa mattina, prima di congedarsi dalla città - momentaneamente spedano i fan - William Viali ha tenuto l’ultima conferenza stampa della stagione. «Questa città fa fatica a farti entrare ma quando lo fa ti regala emozioni uniche - il suo primo pensiero -. Futuro? Finora non ne abbiamo mai parlato perché eravamo concentrati alla salvezza. Stasera ci vediamo per una cena finale con il presidente e tutti quanti gli altri. Sicuramente inizieremo a chiacchierare di qualcosa e poi capiremo cosa succederà».
L’allenatore però marca già il territorio. «In un eventuale discorso di prospettiva - spiega - mi interessa soprattutto il discorso tecnico. Tutto verrá di conseguenza. Ma ci sono aspetti anche personali da considerare. Io ad esempio non vedo la mia famiglia da 40 giorni. Dovrò parlare anche con loro, oltre che con la società. Siamo uomini e viviamo di sentimenti. Sono tanti le cose da prendere in analisi».
Viali e l’analisi della stagione
«La sicurezza di potermi giocare la permanenza me la dava l’analisi delle partite - aggiunge il trainer parlando della fantastica cavalcata -. Anche dopo le sconfitte ripetevo sempre le stesse cose come il fatto che la classifica fosse corta e la salvezza non lontanissima. Ho martellato la squadra su questo».
In particolare, l’allenatore del Cosenza motiva le scelte tattiche dello spareggio di Brescia. «Nel momento di difficoltà ho provato a rimanere equilibrato. Dopo aver preso gol ho avuto la sensazione che i ragazzi si sentissero sconfitti. Invece la partita era in parità. L’aspetto nervoso è stato determinante. Sapevamo che ci avrebbero attaccato, ma la squadra ha gestito bene la situazione. Gli infortuni hanno cambiato le carte in tavola. Venturi? Dopo aver analizzato le due partite precedenti contro di loro - spiega Viali - ho capito che soffrivamo sui piazzati. Volevo alzare i centimetri ma non giocare a 5 per non abbassare il baricentro. Ho pensato a lui davanti alla difesa». Poi c’è spazio anche per un aneddoto «Prima della punizione, Martino ha anche predetto che Meroni facesse gol. La situazione a Brescia dopo il nostro gol è stata paradossale. Veramente brutta anche da vedere. Ho letto che le Istituzioni hanno già sottolineato la cattiva immagine data alla città. Non devo rimarcarlo anche io. Mi piace più ricordare lo spettacolo offerto dai nostri tifosi piuttosto che quello che è successo dall’altra parte».
Il rapporto con Cosenza
«Non è stato facile inserirmi a Cosenza perché siete un popolo tosto. La mia svolta qui - spiega Viali - è stata quando ho capito che la benzina che alimentava la squadra era la città. Tutto è stato figlio di questo grande rapporto. È venuto tutto in maniera istintiva come i grandi amori. E questo comunque rimarrà. Sono arrivato in Calabria in qualità di allenatore che sognava la Serie B. Ringrazierò sempre Cosenza per l’opportunità datami. Per ora mi porto via un’esperienza umana clamorosa. Questa è una città che fa fatica a farti entrare ma quando lo fa ti regala emozioni uniche».