Il sindaco di Cosenza Franz Caruso garante di eventuali manifestazioni di interesse da recapitare al presidente Eugenio Guarascio. Il succo del discorso di due ore di incontro aperto a Palazzo dei Bruzi è questo. In mezzo momenti di tensione e tentativi di riportare la discussione sui binari della civiltà. Gli ultrà della Curva Sud e della Curva Nord hanno deciso di non presentarsi in Comune, non riconoscendo più nel patron l’interlocutore con cui discutere del futuro del club. Venerdì scenderanno in piazza rinnovandogli l’invito a lasciare il timone della società. La frattura tra le parti, è evidente, non si può ricomporre. Almeno tenendo fede ai comunicati con cui i fan più accaniti dei Lupi hanno motivato la loro assenza.

Caruso: «Spetta a Guarascio fare chiarezza»

Dal canto suo il primo cittadino ha evidenziato di voler parlare con loro in separata sede, capendo l’indisponibilità a colloquiare con il numero uno di Via degli Stadi. «Non mi sono mai voluto intromettere nelle questioni delle società - ha detto - non lo farò nemmeno oggi essendo una società privata. La situazione mi preoccupa però, perché il club rappresenta tutti noi dal punto di vista sportivo e sociale. Allora non posso venire meno ad una funzione istituzionale. Ma è il momento di fare chiarezza e spetta al presidente del Cosenza Calcio farla».

Guarascio: «Nessuna offerta per il Cosenza»

L’avvocato Francesco Calvelli ha ricordato a Guarascio che non ha mai risposto ad una Pec con cui manifestava l’interesse, per conto di tre imprenditori, a subentrargli alla guida del sodalizio silano. Il sindaco Caruso, riprendendo il discorso, è quindi andato dritto al punto: «È il momento di capire - ha evidenziato - se c’è la disponibilità reale di alcuni industriali ad intervenire e quella di Guarascio ad intavolare una trattativa di cessione». Il diretto interessato ha replicato: «Sono apertissimo, il mio numero di telefono lo conoscono. Ma bisogna parlare con me, non a mezzo stampa».

Il presidente, dopo un excursus sulla sua gestione («Eravamo in Eccellenza quando l’ho rilevato»), quasi infastidito è tornato sull’argomento. «C’è questa storia che vogliono il Cosenza, ma nessuno si è mai fatto avanti. Non è possibile che quando si vince c’è entusiasmo e quando si perde no. Siamo nel pieno del calciomercato e faremo di tutto per mantenere il patrimonio della cadetteria. Abbiamo le carte in regole per rafforzarci, ma il sostegno alla società e ai giocatori dobbiamo darlo tutti. Preferisco uno stadio pieno che protesti verso di me e non vuoto senza il sostegno ai calciatori. Il campionato non è finito, altri club più importanti di noi sono in difficoltà. Ciascuno deve fare il suo. I Daspo? Io sono per il rispetto della legalità». Poi un siparietto con dei tifosi presenti in sala: «Prendere calciatori di qualità? Chi me li dà i soldi? Se avete una formula magica, datemela: io non ne sono in possesso».