Chi appena quattro giorni fa aveva storto il naso all’idea che qualcuno pensasse ad un Cosenza in lotta per accedere ai playoff, deve inesorabilmente ricredersi. I Lupi vincono la terza partita consecutiva ad Ascoli e si portano appena fuori la zona che darebbe accesso a giocarsi gli spareggi promozione. Uno scenario incredibile se si pensa che non più tardi di 15 giorni fa i Lupi rischiavano la retrocessione. Di salvezza, inutile parlarle più: mancano appena 180’.

Al Del Duca la firma è del solito Gennaro Tutino che sta dimostrando di essere maturo per esprimersi stabilmente in Serie A. Ha preso il collettivo per mano e lo sta guidando partita dopo partita. Il carattere dello spogliatoi è venuto fuori anche oggi, in una vera e propria battaglia sportiva dove ogni singolo calciatore ha dimostrato piena consapevolezza dei propri mezzi.

Un palo per parte

Viali conferma il 3-5-2 con Antonucci mezzala, ma ci sono quattro novità di formazione. In porta gioca Marson al posto dello squalificato Micai, in difesa c’è Fontanarosa, a centrocampo Voca e non Zuccon e in attacco riecco Forte di fianco a Tutino. I marchigiani posizionano Caligara alle spalle di Duris e Nestorovski e propongono l’ex Vaisanen nel pacchetto arretrato.

Carrera dà l’ordine ai suoi di attaccare all’arma bianca fin dai primi minuti e così in effetti avviene. I padroni di casa si vedono revocare un rigore per l’intervento del Var e chiamano all’intervento il portiere calabrese su calcio d’angolo. Piove a dirotto, il terreno di gioco è viscido e gli animi si surriscaldano subito. Si lotta pallone su pallone: la posta in palio è altissima. Al 17’ Zedadka colpisce il palo incornando su un cross di Falzerano, ma dall’altra parte anche Camporese (25’) centra il legno dopo un piazzato al veleno di Calò.

Tutino, eurogol che vale oro

Galvanizzato dall’azione pericolosa, il Cosenza prende le misure all’Ascoli e limita le scorribande dei bianconeri. Forte non inquadra il bersaglio anticipando di testa Botteghin (35’), ma sono le prove generali per la rete del vantaggio. D’Orazio sfonda a sinistra e anziché crossare serve Tutino appostato al limite dell’area. Lo scugnizzo napoletano innesca il destro a giro sul secondo palo e gonfia la rete: è una prodezza il suo 17esimo gol stagionale, il quinto consecutivo.

Nella ripresa Caligara cerca di scuotere i suoi compagni, ma gli attacchi degli uomini di Carrera sono sterili. Il tecnico cambia la coppia offensiva spendendo nella mischia Rodriguez e Tarantino nel tentativo di smuovere le acque. Viali dà ordine di sfruttare le ripartenze con i suoi velocisti. Su uno di questi Vasquez tiene in piedi l’Ascoli con un paratone su Mazzocchi, nel frattempo subentrato a Forte. Un ultimo brivido al 40’ quando Piccinni di Forlì indica di nuovo il dischetto in favore dei marchigiani. Il Var gela una seconda volta il pubblico di casa ed accende i sogni dei calabresi.

Il tabellino di Ascoli-Cosenza

ASCOLI (3-4-1-2): Vasquez; Vaisanen (37' Streng), Botteghin, Mantovani; Falzerano (37' Celia), Masini, Di Tacchio, Zedadka; Caligara (30' st D'Uffizi); Duris (15' st Tarantino), Nestorovski (15' st Rodriguez). A disp.: Viviano, Quaranta, Tavcar, Adjapong, Valzania, Giovane, Milanese. All.: Carrera

COSENZA (3-5-2): Marson; Meroni, Camporese, Fontanarosa; Marras, Voca (23' st Zuccon), Calò, Antonucci (44' st Cimino), D'Orazio (23' st Frabotta); Tutino (35' st Canotto), Forte (23' st Mazzocchi). A disp.: Lai, Castelnuovo, Gyamfi, Florenzi, Viviani, Praszelik, Crespi. All.: Viali

ARBITRO: Piccinni di Forlì
MARCATORI: 42' pt Tutino (C)

NOTE: Spettatori 8073 con 186 tifosi del Cosenza. Incasso complessivo di 80.218,90 euro (quota abbonati inclusa). Ammoniti: Vaisanen (A), Falzerano (A), Mantovani (A) Calò (C), Di Tacchio (A), Camporese (C), Zuccon (C), Fontanarosa (C), Meroni (C). Angoli: 10-3 per l'Ascoli. Recupero: 2' pt - 8' st