La gara, non proprio tra le più importanti del girone meridionale di Serie C, si è giocata sotto una pioggia non fortissima ma costante. Il bomber giallorosso su Instagram ha voluto palesare il suo disappunto per la poca affluenza registratasi ieri allo stadio
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
«Onore a chi c’era oggi. Troppo facile venire quando ci sono partite di cartello». Pietro Iemmelo, oltre a essere leader in campo, dimostra il suo attaccamento alla maglia e alla città anche fuori. Il bomber del Catanzaro, autore di una doppietta e di un assist nella partita andata in scena ieri, 20 novembre, contro la Gelbison, in una storia su Instagram ha voluto palesare il suo disappunto per la poca affluenza registratasi ieri allo stadio Nicola Ceravolo.
La partita, non proprio tra le più importanti del girone meridionale di Serie C, si è giocata sotto una pioggia non fortissima ma costante, anche se nella mattinata si è temuto un rinvio visto il forte nubifragio verificatosi sul capoluogo di regione. Poi, con il migliorare delle condizioni meteo, si è proceduto con lo svolgimento regolare del match. Il riferimento è chiaro. Nel derby andato in scena lo scorso 6 novembre contro il Crotone, i biglietti sono andati a ruba. In quell’occasione lo stadio Ceravolo fu sold out e, come si usa dire negli ambienti calcistici, il pubblico fu il dodicesimo uomo in campo.
È ipotizzabile che, se non avesse piovuto, le persone presenti allo stadio avrebbero potuto essere molte di più, ma il bomber giallorosso, che a Catanzaro ci è nato, ci tiene. E ha voluto lanciare un forte messaggio ai suoi concittadini: «Poi negli anni vi lamentate se a Catanzaro il calcio è sempre rimasto indietro – afferma l’attaccante -, anche quando c’erano società che vi prendevano per il culo facendovi credere di stravincere il campionato, invece l’anno dopo fallivano».
«Dovrebbero essere tutti come quelli che anche con la pioggia, come oggi, erano allo stadio a sostenerci. Sono convinto che tornerete ad aprile quando tutto sarà più facile. Forza aquile», ha concluso Pietro Iemmello.