Molto preoccupato il dirigente Davide Bellizzi: «Una situazione difficile, sto cercando di rimettere insieme i cocci ma incasso solo insofferenza»
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Dopo la retrocessione in Eccellenza, per il Castrovillari il futuro è sempre più nero, il rosso purtroppo svanisce giorno dopo giorno. Spesso la retrocessione, oltre a perdere la categoria, causa un cataclisma sportivo che irrimediabilmente partorisce solo l’inizio di un declino. La soluzione potrebbe essere rialzare la testa e pensare al prossimo torneo anticipando i tempi e proponendo una programmazione che punti a trasformare il fallimento stagionale in una sorta di sprono a far meglio in quella che verrà.
Nel riepilogo del valore di mercato per la Serie D girone I, la rosa del Castrovillari è al penultimo posto con 815 mila euro, precedendo solo la Gioiese che ha una valutazione di 805 mila euro. Non sarà un caso che, in una particolare classifica dove il 56% delle squadre vanta organici con un valore di mercato superiore al milione di euro, quella rossonera riconfermi la posizione nella classifica finale del campionato. Quello che si percepisce nella città del Pollino, invece, è un senso di insofferenza nei confronti della centenaria società.
Intercettando il dirigente Davide Bellizzi, cerchiamo di saperne di più.
«La retrocessione ha causato un danno che per Castrovillari e per il Castrovillari non è poco – dice il dirigente ai microfoni del nostro network - fa male per come è maturata. Ripercorrendo la fallimentare stagione, sono convinto che si sarebbe potuto fare qualcosa in più ma le scelte di quei pochi che eravamo rimasti sono state fatte assolutamente in buona fede e con occhio vigile sul bilancio».
Il disinteresse generale proietta il dirigente Bellizzi verso la resa
«Nell’immediatezza della conclusione del campionato, pur tra mille difficoltà, ho cercato di organizzare una prima riunione societaria ma senza ottenere un qualunque esito. Telefonate a cui non sono state date risposte, messaggi che, a parte la spunta blu, lasciano solo tracce nella cronologia».
Un dirigente è soprattutto un tifoso, nei dilettanti non potrebbe essere diversamente, ci sono stati approcci?
“Ho contattato coloro i quali sono stati dirigenti e tifosi nel passato recente e meno recente che hanno segnato fasti e successi, come risposte ho ricevuto solo disinteresse totale. Qualcuno di questi ha addirittura messo anche in discussione il rapporto personale se solo avessi continuato a trattare l’argomento. In tanti si professano interessati ma restano solo parole, di fatti neanche l’ombra. A qualcuno posso anche essere indigesto. Posso tranquillamente farmi da parte se sull’altro piatto della bilancia sia assicurato la continuità della causa rossonera.”
In diversi ambienti, anche regionali, si ipotizza un clamoroso passaggio del titolo sportivo del Castrovillari verso quella o quell’altra direzione, quanto c’è di vero?
«È vero, giunge anche a noi da un po' di tempo la diceria. In diverse versioni da marciapiede, le sorti del Castrovillari sono associate a possibili cessioni del titolo sportivo. Tranquillizzo tutti, non abbiamo mai ricevuto offerte e né tantomeno siamo interessati alla cosa»
Sempre nella sezione “dicerie”, l’attuale situazione economica del Castrovillari potrebbe rappresentare il deterrente per l’interesse di qualcuno, si ipotizzano già azioni di rivalsa da parte di atleti e tecnici che hanno interessato gli organi competenti
«La cassa langue non è un mistero, la gestione sportiva dello scorso torneo è ancora in rosso ma tutto dovrebbe rientrare a medio/breve tempo. Tutti avranno i ristori legittimamente pattuiti e siglati con i contratti che regolano i rapporti»
In conclusione, l’invito del dirigente Bellizzi
«Il tempo vola, le polemiche non producono nulla di positivo. E se anche una cordata tutta locale, figlia del recente organigramma, possa puntare a risollevare la bandiera rossonera, l’importante è farlo. Invito tutti a prendere coscienza dell’importanza della questione che non è solo sportiva. Di questo ringrazio il sindaco Lo Polito, sempre vicino, tifoso prim’ancora che amministratore. Serve fare quadrato per ripartire, per garantire ancora la presenza rossonera in un ampio contesto territoriale. Sono a disposizione di tutti, l’importante è ripartire, le storia non può essere cancellata». L’impressione è che sarà veramente difficile ricompattare l’ambiente quando il facile viene reso difficile attraverso l’impossibile.