Per il secondo anno consecutivo il difensore, ormai ex Brancaleone, è tra i migliori nella classifica del format di LaC. Momenti indelebili in maglia rossoblù e aspettative per la nuova esperienza con l'Ardore nell’intervista ai nostri microfoni
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Anche quest’anno, come nelle passate stagioni, Carmelo Nucera è stato il pilastro della retroguardia del Brancaleone nel campionato di Eccellenza. Campionato che la formazione rossoblù ha concluso al sesto posto, appena fuori la zona play off. Un’annata positiva per la squadra reggina che, a inizio stagione, non godeva dei favori dei pronostici per un campionato di vertice, anzi. Non sorprende invece l’ottima stagione del difensore classe 1993 che, per il secondo anno consecutivo, si guadagna il podio della top ten di Zona D, classificandosi terzo alle spalle della mezzala del Cittanova, Marco Condemi (primo classificato) e del difensore del Soriano, Sasha Giorgetti (secondo classificato).
Di seguito l’intervista che il difensore, dalla prossima stagione nella rosa dell’Ardore in Eccellenza, ha rilasciato ai nostri microfoni:
Ciao Carmelo e complimenti per il traguardo personale raggiunto. Come valuti quest’ultima stagione con la maglia del Brancaleone?
Ciao e grazie a voi per l’importante riconoscimento. Beh, a inizio anno gli scenari ci davano già per morti. Non ci prendevano in considerazione venendo da una stagione straordinaria che ci ha visto concludere terzi in classifica e disputare i play off. Evidentemente non credevano ci potessimo ripetere ma abbiamo dimostrato sul campo che potevamo fare il play off, non ci siamo arrivati per pochissimo e sicuramente all'ultimo po' abbiamo mollato; ma la stagione è stata super positiva, sia di squadra che personale, perché poi arrivare per il secondo anno di fila tra i primi tre nella classifica di Zona D non è scontato.
Quest'anno si chiude un capitolo per te, quello scritto con il Brancaleone. Che esperienza è stata in questi anni?
A Brancaleone ho fatto le ultime tre stagioni e il mio è stato un ritorno, perché in passato ci avevo già giocato per altre tre stagioni. Avevo giocato l’Eccellenza, poi due anni di Promozione e sono andato via. Quando sono rientrato tre anni fa eravamo in Promozione e avevo tra virgolette un conto in sospeso perché ritenevo che questa piazza, questa squadra non meritasse la Promozione e avevo voglia di tornare con loro in Eccellenza. Poi l'ambiente di Brancaleone è come una famiglia e non mi hanno fatto mai mancare nulla. È stata dura infatti come scelta quella di cambiare, però ritengo fosse il momento giusto.
C’è un ricordo in particolare di questa esperienza che porterai con te anche nella prossima?
Mi viene in mente una partita, quella con il Soriano giocata nella passata stagione. Arrivavamo praticamente da sfavoriti, come sempre, e in un momento dove il Soriano ancora non aveva fatto nessuna sconfitta. Si stava giocando il campionato ai vertici e siamo andati a Soriano per vincere 0-1 con una prestazione top di tutta la squadra e mia personale. Diciamo che quello è stato il clou della stagione, abbiamo sentito davvero la forza del gruppo. Quello è un bel ricordo.
Nel tuo futuro calcistico c’è l’Ardore, dove ritrovi mister Alberto Criaco. Cosa ti aspetti da questo nuovo capitolo?
Quando si inizia con una nuova squadra, un nuovo anno, è come se azzeri i chilometri della macchina. Parti da capo con nuovi obiettivi, nuovi progetti, nuovi stimoli, perché parliamo anche ormai di quelli. Non sono vecchissimo, però non sono nemmeno giovanissimo. Per quanto riguarda il mister Criaco so come lavora, lui mi conosce e quindi quando è così diciamo ti viene tutto più semplice. Poi conosco la sua mentalità e so quanto può dare alla squadra. La società è importantissima nel raggiungimento degli obiettivi, ma poi nel corso della stagione il perno è l’allenatore.
Carmelo, per concludere, ti chiedo cosa significa per te questo nuovo riconoscimento di Zona D.
Guarda, è un'emozione. È bello perché in un campionato di Eccellenza, dove ci sono tanti giocatori che vengono anche da categorie superiori, essere lì sopra e giocarsela fino all'ultimo non è facile. È qualcosa che mi ripaga dei sacrifici che faccio, della voglia che ci metto, degli allenamenti e di tutto quello che faccio durante l'anno. Quindi arrivare alla fine con quel premio è tanta roba. Farlo poi due anni consecutivi vale ancora di più, per me è come se fossi arrivato primo.