Una persona non tesserata a fine primo tempo avrebbe aggredito il direttore di gara “sbattendogli con violenza la testa e il corpo contro il muro”. Ma la partita poi si è svolta regolarmente: perché?
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La lettura del Comunicato ufficiale numero 50 del Comitato Regionale Calabria – Settore giovanile scolastico, lascia interdetti. Inizia nel modo peggiore il nuovo anno per il calcio regionale, a maggior ragione nel momento in cui si prende atto che quanto vi stiamo per raccontare sarebbe accaduto in occasione di una partita del campionato regionale Under 17 e ha riguardato un arbitro giovanissimo. Un evento che ha comportato la sanzione di 350 euro e la retrocessione all’ultimo posto della società Academy Rossano. Ma al di là dei provvedimenti disciplinari, desta sconcerto quanto si legge nel comunicato ufficiale che riportiamo integralmente, non prima di aver precisato che la società interessata può ovviamente dare la propria versione dei fatti e che, ovviamente, il comportamento di un singolo (fra l’altro come vedremo “non tesserato”) non può certo screditare l’opera meritoria del club sul territorio, anche se sappiamo che esiste la responsabilità oggettiva.
Soffocamento per alcuni secondi
Il provvedimento è dettato dal fatto di “avere consentito la partecipazione alla gara in qualità di massaggiatore di un soggetto non tesserato, il quale a fine primo tempo faceva ingresso abusivamente nello spogliatoio arbitrale chiudendo la porta ed aggrediva l’arbitro tirandolo dalla divisa, afferrandolo dal collo con forza, sbattendogli con violenza la testa e il corpo al muro e con pressione provocandogli soffocamento per alcuni secondi sul collo”. Inoltre lo stesso soggetto “faceva aprire a fine primo tempo i cancelli di accesso al terreno di gioco consentendo l'ingresso di alcuni sostenitori senza conseguenze”. Il Giudice sportivo ha quindi disposto la trasmissione degli atti Procura Federale, per quanto di competenza, per eventuali ulteriori responsabilità.
I dubbi
A questo punto però, sorge una perplessità: tutto ciò, per come si legge, sarebbe accaduto durante l’intervallo della gara fra l’Academy Rossano e la Rossanese (società quest’ultima, totalmente estranea ai fatti), un match che, però, dalla lettura del comunicato ufficiale non risulta essere stato sospeso, tanto che si riporta il risultato finale di 1-6 senza specificare che l’incontro è stato sospeso a fine primo tempo. E allora, se il giovane arbitro ha realmente subito quel che si legge nel riportato comunicato, poi come mai ha portato a compimento la partita? Con quale stato d’animo un giovane direttore di gara, dopo essere stato picchiato, può proseguire il match? In casi come questi, mai si prosegue ad arbitrare. È fuori da ogni logica, a maggior ragione dopo quello che, di veramente grave, si sarebbe subito nello spogliatoio. Qualcuno ha consigliato all’arbitro di proseguire e per quale motivo? Era presente al derby Under 17 qualcuno dei vertici arbitrali della sezione di Rossano? Anche questo aspetto, ossia il fatto che l’arbitro abbia proseguito il confronto, lascia parecchie perplessità. Ultimo aspetto da considerare, ossia quello relativo alla retrocessione della squadra all’ultimo posto: l’Academy Rossano era penultima con 4 punti.