Dai problemi legati allo stadio al budget limitato, sono diversi i problemi con cui fare i conti. Il nuovo allenatore evita i pronostici: «In questo momento parlare di obiettivi è difficile». E il direttore tecnico Trotta: «Puntiamo a un campionato tranquillo»
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L’Amantea è pronta, si inizierà a correre e a sudare sotto lo sguardo attento del nuovo tecnico Andrea Parentela che, insieme al direttore tecnico Pino Trotta e al direttore sportivo Giampiero Salituro, dovrà dare un’impronta al team che vede tanti nuovi volti. Sebbene si debba continuare a rinunciare al proprio campo trasferendosi prima a Longobardi e poi a Campora, nessun dubbio circa il futuro: «Puntiamo a un campionato tranquillo – il pensiero di Pino Trotta affidato al nostro network – e come sempre avremo rispetto ma non paura».
Sulla stessa lunghezza d’onda il trainer Parentela, di ritorno nel girone A di promozione: «Ho accettato di venire ad Amantea perché credo sia una piazza storica, importante. Con tutte le problematiche che purtroppo ci sono state in questi anni, tra la struttura e altre cose, oltre al blasone, la storia di Amantea è stata la chiave di volta che mi ha fatto accettare questa situazione».
I problemi legati allo stadio restano, la squadra sarà costretta ad allenarsi ospite di altre comunità già nel precampionato: «Non mi ha mai spaventato il fattore campo, so come lavorare e motivare anzi, a volte, le difficoltà mi stimolano ancora di più. Partiamo, però, già con il problema del campo, siamo costretti a iniziare a Longobardi per poi trasferirci tra pochi giorni a Campora dove saremo costretti ad allenarci la mattina. Non so neanche se avrò la disponibilità di tutti i ragazzi, magari qualcuno lavora. Sono incognite che possono mettere in difficoltà».
Una squadra che si avvarrà di tanti giovani con l’obbiettivo della tranquillità: «In questo momento parlare di obbiettivi sarebbe difficile per noi, sicuramente non possiamo confrontarci, almeno sulla carta, con le corazzate che stanno investendo tanto. Stiamo facendo di necessità virtù, con un budget abbastanza limitato abbiamo cercato di costruire una squadra che mi auguro possa essere fastidiosa. Cercherò di far capire ai miei ragazzi che è vero che avremo qualche soldo in meno però facciamo parte di una società storica e dobbiamo esserne orgogliosi. Se riesco a trasmettere questo si possono sovvertire anche i pronostici. Sono tutti nuovi, iniziando oggi non ho nemmeno il termometro della situazione ma non si sa mai. Se siamo stati bravi a costruire una squadra fastidiosa che magari lavorerà bene, cercheremo di non abbassare mai la testa e giocarcela con tutti. A mio avviso con il lavoro e la voglia si possono ottenere anche risultati insperati».
Un risultato non del tutto nuovo per mister Parentela quando, nella stagione 2022/2023 alla guida del retrocesso Cotronei anch’esso costruito da zero con tanti giocatori nuovi e sconosciuti, ha sfiorato i playoff di pochissimo sfumati solo per un episodio non legato al campo di gara nella trasferta a Cutro. Con il Cotronei ottenne, nel girone di ritorno, ben 11 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte di cui una decretata dal giudice sportivo.
Un quoziente di difficoltà tecnica, escludendo quella strutturale, che quasi accumuna la vecchia esperienza a quella attuale: «Ho paura di altro, per la struttura e le varie problematiche, con queste cose non posso farci nulla. Se mi fai lavorare in campo ne sono felice, sono consapevole di cosa posso dare. Non posso fare il politico o il magazziniere né costruire uno stadio nuovo. Sono fattori che vanno al di là del calcio e mi auguro che quest’anno per l’Amantea vada un po’ meglio eliminando i problemi».
Una piazza importante quella di Amantea che ha avuto sempre un pubblico numeroso ma l’indisponibilità del proprio campo, però, sta lentamente disaffezionando quanti la sostenevano: «Vogliamo creare entusiasmo, riportare tanta gente a incitare la squadra. Al momento non sappiamo se lo stadio sarà pronto per l’inizio del campionato, lo spero. Solo amalgamando i diversi fattori che sono insiti nel calcio si può puntare sempre al meglio».