«Mi unisco con gioia alla festa che saluta il traguardo tanto desiderato della promozione in serie B della squadra di calcio della nostra città di Catanzaro e desidero complimentarmi con tutti coloro che hanno reso possibile un tale risultato, ottenuto per altro con una sorprendente catena di vittorie che fa esultare i tifosi con ben cinque giornate d’anticipo, collocando la nostra squadra fra le migliori di tutto il continente».
La Chiesa, si sa, ha i suoi tempi, che sono millenari. Dunque non sorprenda la tempistica del messaggio che l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Claudio Maniago, ha voluto indirizzare alla squadra delle Aquile e ai suoi tifosi. A una settimana dalla matematica certezza della promozione in Serie B dei giallorossi, Maniago ha diffuso una nota con la quale si congratula per lo storico risultato sportivo raggiunto.

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«Le mie congratulazioni ai giocatori – scrive l’arcivescovo - primi attori di questo successo sportivo, ma unitamente alla Società guidata dal presidente Floriano Noto e ai suoi collaboratori, al mister Vincenzo Vivarini e al suo staff tecnico e sanitario, agli sponsor e a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a creare quello spirito di squadra che ha reso questa compagine vincente».

Poi, un pensiero rivolto ai tifosi: «Un ruolo importante in questo traguardo è certamente il tifo, quello sano, autentico, entusiasta di una città (e non solo, compresa la mia Firenze gemellata da tempo con il Catanzaro) che è sempre stata vicina alla propria squadra costituendo il “dodicesimo” giocatore in campo, quella marcia in più che in molte occasioni è decisiva per il buon esito delle gare. Davvero ha ragione Papa Francesco quando dice che “Il successo di una squadra è il risultato di una molteplicità di virtù umane: l’armonia, la lealtà, la capacità di amicizia e di dialogo, la solidarietà; si tratta dei valori spirituali, che diventano valori sportivi”».

Non manca il passaggio in cui Maniago sottolinea gli aspetti di promozione sociale che la promozione in Serie B esprime, compresa la spinta ad ammodernare lo stadio, questione sulla quale è intervenuto recentemente lo stesso presidente della Calabria, Roberto Occhiuto: «Il calcio, come gli altri sport – afferma l’alto prelato - è immagine di vita e di società, vogliamo vivere questo momento di gioia sportiva anche come un monito e un segno di speranza per la nostra Città: la forza aggregante che si è manifestata nella nostra Città con la vittoria del Catanzaro, può diventare strumento per moltiplicare relazioni, incontri e momenti di comunione e di crescita insieme, nella ricchezza delle diversità; si dovrà migliorare lo storico stadio per renderlo adeguato alle nuove esigenze, ma è tutta la nostra Città che chiede di fare un salto di qualità e con l’entusiasmo e le energie che dimostra di poter esprimere in questa vicenda sportiva, chiede di poter accedere alla “serie” che le compete, che compete alla storia e alla dignità di questa terra. Gli atleti in campo hanno bisogno gli uni degli altri».

Infine, l’arcivescovo esalta l’azione dei giocatori «che mettono a disposizione la propria professionalità e abilità a beneficio di un ideale comune, che è giocare bene per vincere». «Per ottenere questo affiatamento – conclude - occorre allenarsi molto; ma è anche importante investire tempo e fatica nel rafforzare lo spirito di squadra, per riuscire a creare questa correlazione di movimenti: un semplice sguardo, un piccolo gesto, un’espressione comunicano tante cose in campo. Ciò è possibile se si agisce insieme con un unico importante obiettivo comune, mettendo da parte l’individualismo e le aspirazioni personali. Se si gioca pensando al bene del gruppo, allora è più facile ottenere la vittoria. È questo ciò che ci insegnano le nostre Aquile, è questa la vittoria che auguriamo alla nostra amata Città di Catanzaro».