L'Italbasket esce sconfitta per 67-71 dalla gara con l'Ungheria nell'ultima gara valevole per le qualificazioni di Euro 2025, per cui era comunque già qualificata. Gli ungheresi hanno dimostrato di non voler perdere portando a casa una vittoria anche prestigiosa. Sugli scudi per gli azzurri Akele e Spagnolo rispettivamente con 17 e 14 punti, mentre dall'altra parte è Perl con 20 punti a fare la parte del mattatore.

È insomma mancata la ciliegina sulla torta di una tre giorni che ha ridato respiro anche al movimento reggino e più in generale calabrese.

Una partita che per Reggio non è stata solo una partita, ma è il ritorno del grande basket, dei giocatori stellari, dell'entusiasmo e della passione mai sopita per uno sport che ha regalato grandi soddisfazioni ad una piazza che ha conosciuto i maggiori palcoscenici nazionali con i colo i neroarancio del mito Viola. Lo testimonia anche il fatto che già due ore prima della gara i cancelli sono stati presi d'assalto dagli appassionati di tutte le età. Un evento che ha richiamato l'attenzione di tantissimi tifosi giunti anche dalla dirimpettaia Sicilia.

Il volto soddisfatto del presidente Gianni Petrucci è d'altra parte la certificazione che la scelta della città in riva allo Stretto è stata azzeccata nonostante gli azzurri fossero già qualificati e con il primo posto in classifica in tasca.

La gara

Avvio contratto per gli azzurri che dopo cinque minuti hanno messo solo una bomba da tre punti con Severino. l'Ungheria sembra più motivata e continua contro la difesa a zona dell'Italia che piano piano comincia a dare i suoi frutti fino al sorpasso (10-9) firmato da Nicola Akele con una tripla. In difesa intanto Basile con una gran stoppata fa capire che lì nessuno avrà vita facile. Il primo quarto si chiude col vantaggio ungherese per 13-10.

Nel secondo quarto la musica non cambia. I magiari provano a scappare ma gli azzurri rimangono in partita e quando mancano 6 minuti mette avanti il muso e con una schiacciata di Caruso si porta sul 25-21.gli azzurri cambiano anche difesa posizionandosi a uomo con buoni risultati, ma anche gli ungheresi stringono le maglie difensive e gli azzurri non segnano più. Coach Pozzecco prova a cambiare l'inerzia della gara beccandosi un tecnico che deve scuotere anche i suoi giocatori. All'intervallo finisce 27-32.

Al rientro in campo è Diouf a rompere l"incantesimo mettendo dentro due liberi che riscaldano la mano del capitano Pajola che infila la tripla che riporta gli azzurri a -1. Il sorpasso arriva sempre dalla lunetta con Spagnolo che riporta il punteggio sul 34-33. Cosí l'Italia piazza un mini parziale di cinque a zero che riaccende l'entusiasmo sugli spalti che fanno segnare uno splendido sold out. Gli ungheresi provano a rimettersi in carreggiata e con un paio di stoppate (una ha richiesto l'istante replay) gli azzurri li tengono a distanza con Bortolani, freddo dalla lunetta. Gli azzurri fanno girare bene la palla mettono dieci punti tra sé e i magiari ma non affondano il colpo, e la terza frazione si chiude 50-42 per gli azzurri.

All'inizio dell'ultima frazione di gioco gli ungheresi mettono a segno un buon parziale e risalgono la china e a sette minuti dal termine rimettono il muso davanti (53-56). Gli azzurri non sono quelli del terzo quarto e gli avversari ne approfittano sfruttando alla grande il gioco a due tra Vojvoda e Keller sotto le plance. Ora il punteggio fa segnare un +9 per gli ungheresi. Coach Pozzecco chiama i suoi a raccolta a 3 minuti e mezzo dalla fine per provare a riprendere gli ungheresi. Il finale riaccende la partita. Diouf recupera palla in attacco segna, subisce fallo e mette dentro anche il libero. Gli azzurri sono a -2 a 47 secondi dal termine. Perl però non perdona e mantiene avanti gli ospiti che riportano la distanza a due possessi.