L'Albiceleste si aggiudica il terzo titolo mondiale della sua storia. Doppietta per la leggenda di Rosario, tripletta di Mbappé. Una partita consegnata alla storia di questo sport
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Campeón, Campeón, Campeón. Per la terza volta nella sua storia, l'Argentina conquista il titolo di Campione del Mondo. Nella Finale del Lusail Stadium, l'Albiceleste e Leo Messi conquistano (finalmente) il tetto del Mondo, battendo la Francia per ai calci di rigore dopo una Finale destinata a rimanere scolpita dell'anima di questo sport. Così come il 10 di Rosario, che inserisce nella propria bacheca l'unico trofeo che mancava, elevando ancor di più una carriera senza pari, che gli permette di affiancare - non ce ne voglia nessuno - Diego Armando Maradona, sul trono della storia del calcio.
Le scelte
La Francia di Deschamps si presenta all'appuntamento ammaccata a livello fisico, complice la strana influenza che ha colpito diversi elementi della rosa. Les Bleus si presentano al confronto con il tridente composto da Giroud, Dembelé eMbappé, voglioso di raggiungere Pelè per numero di titoli mondiali alzati a 23 anni. L'Argentina risponde con Alvarez supportato da Messi e lo juventino Di Maria.
Primo tempo
L'approccio al match è totalmente sudamericano. L'Argentina, leggermente sotto nei pronostici della vigilia, si affida al suo faro e il suo faro, Messi, la trascina. La squadra gioca per il 10 e la leggenda di Rosario si esalta: il primo squillo porta la griffe di Mac Allister, liberato da un colpo di tacco del suo capitano. Lloris para.
La Selección è tracotante dal punto di vista dell'intensità e, dopo aver sfiorato il vantaggio con Di Maria al 17esimo, la sblocca. Proprio il Fideo scherza Dembelé in area, il francese lo tampona: Marciniak assegna il rigore. Lo stadio diventa un teatro silenzioso mentre Messi va sul dischetto. Dagli undici metri Leo è perfetto, Lloris è spiazzato: gol, 1-0. La poesia incontra la storia: l'ex Barcellona mette a referto la rete nel minuto esatto in cui supera Paolo Maldini per minuti giocati ai Mondiali, 2218.
La ferocia argentina non tramonta col vantaggio, semmai si inasprisce. E, al minuto 37, tracima: azione spettacolare della squadra di Scaloni. Ripartenza fulminante che decolla dai piedi di Messi. Pallone visionario per Mac Allister che scatta in velocità e serve in orizzontale l'arrivo di Di Maria. Il tocco dell'esterno albinceleste supera Lloris, è 2-0. Il primo tempo va in archivio con Deschamps che, discutibilmente, toglie il milanista Giroud prima dell'intervallo. Impalpabile il 9 francese, ma con lui l'intero undici transalpino.
Secondo tempo
La sberla di De Paul apre la ripresa: Lloris evita alla Francia la debacle anticipata. Il ritmo si abbassa, l'Argentina capisce che mantenere il piede sull'acceleratore potrebbe essere rischioso. La squadra di Deschamps prova a manovrare, ma i movimenti e i fraseggi non sono lucidi, molto meccanici e prevedibili. Mbappé non si accende, l'atteggiamento dei Bleus è semplicemente inadatto alla finale di un Mondiale, sebbene il sospetto che le condizioni fisiche dei francesi siano distanti dagli standard ottimali.
Il passare dei minuti non cambia il copione del match. Scaloni sostituisce Di Maria, con l'ingresso di Coman e Camavinga al posto di Theo Hernández e Antoine Griezmann. Mbappé prova ad accendersi: minuto 70, tentativo dell'asso del Psg, pallone alto sopra la traversa. Nell'altra metà del campo, Messi continua a dipinger calcio sulla tela erbosa del Lusail Iconic Stadium: offerta di tiro a Enzo Fernández, conclusione centrale del mediano sudamericano.
La Francia avrebbe bisogno di un episodio per regalarsi quantomeno una possibilità e l'episodio arriva a undici minuti dalla fine. Otamendi si fa sorprendere da Kolo Muani che entra in area e viene atterrato dallo stesso difensore. Marciniak non ha dubbi e assegna la massima punizione per la Francia. Dal dischetto, come Messi nel primo tempo, Mbappé è letale: rete, 2-1, partita di nuovo in discussione. Anzi, fate pure riequilibrata: passano pochi secondi e Mbappè segna ancora. Break francese originato da una palla persa da Messi, cross di Kolo Muani, semi-volée del 10 e incredibile gol del 2-2.
La Francia è totalmente galvanizzata dalla doppietta del suo prodigio, sfiorando in un paio di circostanze il clamoroso back-to-back totale. L'Argentina, evidentemente sulla gambe, resiste e si affida, come facilmente ipotizzabile al suo numero 10. Messi, al settimo di recupero, calcia forte dai venti metri: Lloris para, è l'ultima emozione dei tempi regolamentari. Marciniak fischia due volte: al 98esimo è 2--2, si va ai supplementari.
Tempi supplementari
Montiel nell'Argentina, Fofana nella Francia. Scaloni e Deschamps si affidano alle forze fresche. Le due contendenti, però, sono visibilmente con la spia della riserva accesa: il gioco, chiaramente, ne è condizionato, con iniziative sparute e basate sull'individualità. È sopratutto l'Argentina a essere scarica, al punto che dalla panchina vengono fuori anche Paredes e Lautaro Martinez. È proprio al calciatore dell'Inter che cadono le occasioni migliori del primo supplementare. Prima viene liberato al tiro dalla combinazione Messi-Mac Allister, murato da Upamecano. Poi scatta sul filo del fuorigioco, calciando a lato lanciato verso la porta. Argentini disperati.
I sentimenti, però, si sa sono mutevoli. E, allora, dalla disperazione è facile che si passi alla gioia. Minuto 108, il destino incontra la storia. Lautaro riceve in area francese, calcia in diagonale, trova la respinta di Lloris. Sulla palla vagante, però, arriva il fato, in forma di un calciatore argentino con la 10 sulle spalle. Messi tocca, la palla rotola, supera la linea, l'intervento disperato di Koundé è vano: è 3-2.
Sembra finita, ma la finale delle finali regala ancora un capitolo. Mbappé calcia da lontano verso la porta, Paredes devia con un braccio. Marciniak è lì, fischia il terzo rigore della partita. Il 10 transalpino non lo sbaglia: ancora gol, tripletta personale, ancora pareggio, 3-3. Non è decisamente finita. Martinez Laurato ha la palla del nuovo vantaggio, Lloris para in maniera assurda. Ma è ancora più clamorosa a parata di Martinez Emiliano, all'ultimissimo assalto francese, portato da Kounde. Partita leggendaria, ai tre fischi è 3-3. Servono i calci di rigore, in quella che è stata la Finale più bella della storia dei Mondiali.
Rigori
La serie si apre con i due principi della serata: Mbappé segna, Messi lo imita. Poi tocca a Coman: Emiliano Martinez è superbo, dice no. Tocca a Dybala, subentrato all'ultimo secondo dei supplementari: gol, l'Argentina va avanti. Ancora i transalpini: Tchouameni tira, Tchouameni sbaglia. La Seleccion ha l'opportunità di andare sul 3-1: la sfrutta con Leandro Paredes. Poi Kolo Muani tiene in vita la Francia, battendo Emiliano Martinez. Il primo rigore decisivo per l'Albinceleste viene affidato a Montiel. La rincorsa è precisa, il tiro potente, l'Argentina è campione del Mondo. I pianeti si sono allineati, Leo Messi è Campione del Mondo.