VIDEO | Il campione italiano ispira le nuove generazioni di tennisti e rievoca nei giocatori più maturi i fasti degli anni ’70. Le interviste in un circolo vibonese dove cresce il numero di chi pratica questo sport
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Ieri il sogno del primo tennista italiano a vincere gli ATP Finals di Torino in 54 edizioni si è infranto in finale sul muro della perfezione di Novak Djokovic, ma la popolarità di Jannik Sinner, il giovanissimo campione altoatesino, non accenna a calare. Anzi, le sue straordinarie vittorie (aveva battuto Djokovic per la prima volta appena quattro giorni prima, nei quarti di finale) stanno dimostrando al mondo intero che con impegno, determinazione e passione si possono raggiungere risultati considerati impossibili.
Valori che trasmettono un importante messaggio: il successo non arriva facilmente, ma richiede perseveranza e dedizione.
E anche in Calabria la febbre per Sinner fa segnare picchi di temperatura altissimi. A lui si ispirano ragazzi e adulti. Le loro dichiarazioni fanno emergere la vibrante bellezza di questo sport, raccontata nel passato e celebrata nelle recenti vittorie, unendo così le generazioni attraverso la magia senza tempo del tennis.
Atp Tour | Tennis, il sogno di Sinner si ferma in finale. Djokovic troppo forte per il tennista italiano
Tennis, una passione rinata
Dario Burello, socio del Tennis Club di Maierato, nostalgicamente riflette sui bei tempi del tennis italiano, ritrovandosi a pensare al glorioso periodo degli anni '70. Ricorda con emozione le vittorie di Adriano Panatta, che incantava il mondo con la sua abilità sul campo: «Lo chiamavano il Re d'Italia e Imperatore di Francia, considerando il trionfo agli Internazionali d'Italia e a Parigi nello stesso anno», dice. Quei successi furono come un incantesimo che spinse lui e un gruppo di amici a prendere le racchette in mano e giocare su campi improvvisati, pezzi di terra su cui sognare di emulare le gesta di Panatta.
Oggi, scrutando il presente con un sorriso, vede la rinascita di quell'entusiasmo grazie all'impegno incessante del Tennis Club di cui è socio. Laddove una volta c'era solo un pezzo di terra, ora sorge un luogo che nutre e sviluppa il talento tennistico locale. «È incredibile - continua - come dopo un periodo di quiete, il tennis stia riguadagnando la sua posizione nel cuore degli appassionati, con un giovane e promettente Sinner che passo dopo passo sta scalando la classifica mondiale e presto potrebbe essere il numero uno in assoluto».
Nel Tennis Club di Maierato la passione per questo sport è come una melodia che si diffonde nell'aria e, soprattutto in questo periodo, siamo nel vivo di una sinfonia straordinaria per il tennis nazionale. Un entusiasmo palpabile, che emerge anche parlando con Enrico Barbieri, presidente del Club. «La Federazione italiana ha dato un sostegno fondamentale a tutti i Club della Calabria, aiutandoci a crescere e a migliorare costantemente - dice -. Con la partecipazione nelle ultime settimane di Jannik Sinner a uno dei tornei più prestigiosi del mondo, l’ATP di Torino appunto, il nostro sport ha ricevuto un vero e proprio booster. I suoi successi stanno galvanizzando gli appassionati e nuovi praticanti si avvicinano a questo sport».
Giovani talenti
Ma a riempire di orgoglio Barbieri non sono solo i tennisti già affermati: «Nel nostro Club stiamo assistendo alla crescita di due giovanissimi talenti, Lorenzo e Michele Accorinti. Ma non finisce qui: abbiamo altri due giovanissimi tesserati, Andrea Didiano e Attilio Cinquegrana, che stanno dimostrando che con passione e impegno si possono raggiungere traguardi straordinari partendo da zero».
Sulla stessa lunghezza d’onda Onofrio Fusca, delegato della Federazione Italiana Tennis e Padel: «Il tennis è stato definito un gioco inventato dal diavolo, e non posso negare che sia complicato. È un mix di regole intricate, tecnica da affinare senza sosta, e la mente umana che può essere la nostra migliore alleata o il nostro peggior nemico. È come giocare contro te stesso prima ancora di affrontare un avversario. L’obiettivo è quello di far crescere il tennis come sport sia a livello amatoriale che professionale. Se la Federazione continua su questa strada, le vittorie di Sinner potrebbero essere solo l'inizio di un muovo glorioso capitolo nel tennis italiano».
Anche qui a Maierato i giovani campioni sfoggiano una determinazione invidiabile. Come Lorenzo Accorinti, 16, attualmente numero uno a livello regionale nella sua fascia di età, che fin dall’infanzia è stato rapito dal gioco magistrale di Roger Federer. Ricorda ancora l'emozione di vederlo in azione a Roma. Ma Federer non è il suo unico idolo, difatti Jannik Sinner è stato un punto fermo da quando ha sconfitto Johnson. Da allora, non ha perso nemmeno una partita dell’altoatesino. Oltre alle sue doti tennistiche, ammira la sua umiltà e simpatia, attributi essenziali nello sport. «Sin da piccolo ho amato questo sport – dice Lorenzo -. Mi piace molto confrontarmi contro gli altri e dimostrare a me stesso che posso fare sempre di più». Il suo sogno? Ovvio: diventare un tennista professionista. Sulle orme di Sinner.