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Il maestro ha accordato la sua ultima sinfonia. Andrea Pirlo dice ufficialmente addio al calcio. Lo fa a “San Siro” davanti a cinquanta mila persone. Abbracciato da tutti i suoi amici. Che per noi comuni mortali sono i più grandi campioni del calcio del passato e del presente. Uno spettacolo per occhi e cuore. Quello esploso nel petto dei tanti tifosi della Reggina presenti al Meazza, e davanti la tv, quando il numero 21 di Milan, Juve e della Nazionale è entrato in campo accompagnato da un bambino con addosso la maglia del club amaranto. Quella Reggina che lo ha lanciato nel calcio che conta. Perché il talento di Andrea Pirlo è esploso in riva allo Stretto.
La “maledetta” è nata a Reggio
Insieme a Baronio, Possanzini, Cozza, Kallon e compagni è stato il protagonista della prima stagione nel massimo torneo italiano della Reggina. Era il 1999 e l’Inter lo mandò in Calabria a fare le ossa. Pirlo aveva 19 anni e con la maglia amaranto numero 30 mostrò al mondo le sue qualità. 6 gol in 28 presenze. Indimenticabile quello insaccato a San Siro contro il Milan con la prima “maledetta” della sua carriera.