L'ex calciatore era il candidato numero uno a sedere sulla panchina pitagorica dopo l'esonero di Zauli. Ma la presa di posizione di calciatori ha consentito al tecnico romano essere reintegrato, lasciando così inalterata la composizione dello staff rossoblù
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Ci scuserà l’ex calciatore di Cosenza e dello stesso Crotone, ma l’accostamento “nominale” era troppo “pertinente”, e lui ci capirà certamente da calabro-campano, visto che se aggiungiamo Lamezia, Acri e Rende ai due cugini rossoblù, Aniello Parisi è al ventesimo anno trascorso in Calabria tra calcio giocato ed allenato.
Il classe 1973, nativo di San Giuseppe Vesuviano, infatti, è stato richiamato a Crotone (anche questa una caratteristica ripetuta in tanti posti, compreso Cosenza ndr); dopo che per il triennio 2015/2018 ne ha guidato la Primavera contribuendo anche lui alla prima favola della serie A a guida Juric. Così come è importante rammentare che questo ultimissimo ri-coinvolgimento da parte della dirigenza Vrenna di questa estate, del tecnico che ha ben figurato anche in Lussemburgo ed alla Roma, è arrivato “solo” dopo la decisione di riaffidare la panchina della prima squadra a Lamberto Zauli che aveva, a sua volta, usufruito, in gran parte, dello staff tecnico che era di Lerda che aveva sostituito.
Certo una decisione, quella di dare un ruolo importante nello staff a Parisi, che sarà stata condivisa da Lamberto Zauli che oggi è stato reintegrato dai calciatori e che inizia un “impero” ter in meno di un anno, ed anche questo è record. Ma le insistenti voci (quasi certezze) che davano oramai per imminente la nomina di Parisi a primo allenatore dopo l’esonero ufficializzato alle 9.30 del mattino di lunedì, e poi clamorosamente ritirate dal dietrofront del primissimo pomeriggio, facevano “scopa” con la mancata chiamata di altri allenatori liberi sulla piazza.
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Ecco ora sarà anche curioso cosa farà l'agnello (l’Aniello) di Dio (Vrenna), colui che si è preso su di sé il peccato di dare la disponibilità, da qui in avanti, visto che, ovviamente, è rientrato a svolgere i suoi compiti tecnico-tattici che lo vedevano, tra l’altro, alzarsi dalla panchina più volte a gare in corso.
Altrettanto certamente la palla in questo momento è ai calciatori che hanno sovvertito un esonero (e non si era quasi mai visto, almeno con le modalità consumatesi a Crotone in questo inizio settimana). Ma la curiosità che solo i tifosi del Crotone non hanno alcuna voglia di sperimentare, è comprendere cosa accadrà se i risultati sportivi continuassero a far “appaludare” gli squali pitagorici all’undicesimo posto in classifica con la miseria di 10 punti in 8 gare, e con 11 goal fatti e ben 13 subiti. E sabato arriva il Foggia che già fu galeotto nel primo turno di play off giocato (e perso!) dal Crotone lo scorso anno.