Fino a quatto giorni fa, Angelo Ricca era soltanto un attempato calciatore della Sporting Maierà, con un'importante carriera alle spalle, che sgambettava nei campetti di calcio della provincia di Cosenza mosso dalla passione per lo sport e la voglia di divertirsi. Nelle ultime ore, invece, è diventato una vera e propria star del web per un personalissimo record da fare invidia anche ai più noti colleghi della massima serie: segnare a 63 anni (64 li compirà a febbraio) durante una regolare partita di calcio di un campionato della Figc. E' accaduto domenica scorsa durante il match di campionato di terza categoria contro il San Basile, su assist del compagno di squadra che, più o meno, ha 35 anni di meno. L'episodio, portato alla luce dalla stampa locale, ha mandato in delirio il popolo della rete, per la gioia di chi già mezzo secolo fa aveva visto in lui l'enorme talento. Già, perché Ricca ha cominciato a giocare a 14 anni nel Diamante, squadra della sua città natale, e non ha mai più smesso, inanellando anche un altro record: 50 anni ininterrotti di tesseramento Figc.

«Io meglio di Ronaldo? Forse»

Angelo Ricca, professione bidello, è quasi stordito da tanto clamore mediatico: «Mi stanno chiamando giornalisti da tutta Italia, eppure ho fatto centinaia di gol prima di domenica, quasi certamente ne ho segnato più gol di Cristiano Ronaldo, ho all'attivo oltre mille presenze nelle gare di campionato». Ma non si scompone: «Gioco perché il calcio è la mia vita, la mia passione, mi diverte ancora oggi». Ed è pronto a giurare che dietro a tanta prestanza fisica non ci sia nessun preparazione particolare: «Non seguo diete, non faccio palestra, semplicemente mi alleno con regolarità tutti i giorni». E così, proprio come domenica scorsa, riesce a rimanere in campo per tutti i 90 minuti di partita. «Lo so - dice soddisfatto - tanti miei coetanei mi invidiano per questo».

«Non riesco a immaginare il giorno in cui non giocherà più»

Dice di aver provato, più volte, ma di non esserci riuscito: «Ho cercato di smettere, ma non ce la faccio. Anzi, spero di poter giocare almeno un altro campionato». E sul giorno in cui dovrà attaccare le scarpetta al chiodo, dice: «Solo a pensarci mi viene l'angoscia».

Il primo gol mezzo secolo fa

Come tutti gli adolescenti, anche Angelo a 14 anni era appassionato di sport e in tempi in cui non c'erano né internet né videogame il calcio era anche un modo per socializzare e crescere, umanamente prima che professionalmente. Indimenticabili gli anni d'oro passati nella squadra della città dell'isola Dino. «Ho cominciato giovanissimo nel Diamante, la mia città - dice bomber Ricca - e in un solo campionato ho segnato anche 30 gol. Ma anche negli anni a seguire ho mantenuto una media alta. Ho imparato molto giocando nel Praia, che all'epoca già vantava calciatori di un certo livello. Sono stati anni stupendi».

Il suo punto di forza è l'umiltà

Nella partita di ieri giocata a Maierà, Angelo entra nel secondo e dà filo da torcere agli avversari. Dagli spalti, gli spettatori urlano il suo nome e ogni volta che tocca la palla il pubblico di casa impazzisce. Ma lui quasi non se ne cura e quando gli chiediamo cosa si prova a diventare improvvisamente noti, lui mostra quasi imbarazzo. Ci spiega che il suo successo è merito dei suoi compagni, alcuni dei quali 40 anni più giovani, e del suo allenatore. Ma mister Massimo Perrone non è proprio d'accordo: «E' ancora oggi un allievo modello. Arriva puntuale agli allenamenti ed esegue tutto alla lettera. Per me è un esempio». Perché dall'alto dei suoi 50 anni di carriera, Angelo ha ancora solo voglia di imparare e non ha nessuna intenzione di insegnare qualcosa a qualcuno. Come i campioni, quelli veri.